Serena Sartini
Roma Torna sulla crisi venezuelana, Papa Francesco, sul volo di ritorno che da Abu Dhabi lo riporta a Roma. Conferma di aver ricevuto la lettera che Maduro ha inviato al Vaticano, ma di non averla ancora letta. E dice: «Perché ci sia una mediazione, ci vuole la volontà di ambedue le parti. Vedrò la lettera e vedrò cosa si può fare aggiunge il Papa nella tradizionale conferenza stampa a conclusione del viaggio internazionale negli Emirati Arabi Uniti ma le condizioni iniziali sono chiare: che entrambe le parti lo chiedano».
Il Papa affronta anche il tema degli abusi su minori da parte dei preti, alla vigilia del summit che si terrà in Vaticano a fine febbraio. Interpellato sul delicato argomento sollevato dall'Osservatore Romano circa le suore abusate da preti, Francesco chiarisce che la radice è culturale: «Il maltrattamento delle donne è un problema. Io oserei dire che l'umanità ancora non ha maturato: la donna è considerata di «seconda classe». Cominciamo da qui: è un problema culturale. Poi si arriva fino ai femminicidi». Accuse rivolte anche a vescovi. «E io credo che si faccia ancora dice il Papa - non è che finisce dal momento in cui tu te ne accorgi. La cosa va avanti così. E da tempo stiamo lavorando su questo», ammette il Pontefice argentino, assicurando che «c'è la volontà di fare di più».
La più grande preoccupazione, per Francesco, resta invece quella della guerra, dell'odio, della distruzione. «Per me c'è un solo pericolo grande dice e se noi credenti non siamo capaci di darci la mano, abbracciarci e anche pregare, la nostra fede sarà sconfitta». E cita il caso dello Yemen. «Ho trovato buona volontà nell'avviare processi di pace».
Ai cattolici che lo accusano di farsi strumentalizzare dai musulmani, Bergoglio risponde che il documento sulla Fratellanza firmato con l'imam di Al-Azhar «non si è schiodato di un millimetro dal Vaticano II. Il documento è stato fatto nello spirito del Vaticano II è in linea con il Concilio», assicura.
Ieri mattina, ad Abu Dhabi, il Papa ha celebrato la prima grande messa all'aperto di un vescovo di Roma in un Paese del Golfo, davanti a oltre 150mila persone. E ha citato San Francesco, «quando ai frati diede istruzioni su come recarsi presso i Saraceni e i non cristiani. Scrisse: Che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio e confessino di essere cristiani (Regola non bollata, XVI).
Né liti né dispute, e questo vale anche per i preti ammonisce Bergoglio - in quel tempo, mentre tanti partivano rivestiti di pesanti armature, san Francesco ricordò che il cristiano parte armato solo della sua fede umile e del suo amore concreto».Insomma, bilancio positivo per il viaggio che il Papa definisce «troppo breve, ma un'esperienza grande. «Ho visto un paese moderno, anche accogliente e un «paese che guarda al futuro».
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