Il Papa al Colle: "Bene gli aiuti a Gaza"

Leone XIV ricevuto al Quirinale. Mattarella: "Rilanciare i due Stati per i due popoli"

Il Papa al Colle: "Bene gli aiuti a Gaza"
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Eccolo, con la mozzetta rossa rinascimentale, il grande crocifisso e sulle spalle la più preziosa stola pontificale in dotazione. Dimenticate il total white di Francesco e il suo profilo basso, Leone non risparmia sui paramenti sacri per il suo "viaggio" in Italia. Niente limousine, che resta nei garage del Vaticano insieme all'utilitaria candida con cui si era presentato Bergoglio l'ultima volta, ma una solida jeep. In compenso non fa nemmeno in tempo a uscire dalla Santa Sede che in piazza Pio XII viene accolto dagli ambasciatori, dal ministro degli Esteri Antonio Tajani dal sottosegretario Mantovano e da una scorta di carabinieri in motocicletta e di corazzieri a cavallo in alta uniforme che, attraversando il centro, lo accompagnano sul Colle. La forza dei simboli, l'importanza che Prevost attribuisce alla visita, al punto di arrivare con 15 minuti di anticipo. Mezz'ora con Sergio Mattarella a parlare di Medio Oriente, Ucraina, famiglia, lavoro, diritti, migranti, con il presidente che insiste sui pericoli della IA e delle nuove oligarchie mondiali. Poi il Papa ringrazia il governo "per il suo impegno a favore di tante situazioni di disagio legate a guerra e miseria, in particolare nei confronti dei bambini di Gaza".

La liturgia è curatissima: lo scambio dei doni nella Sala degli arazzi di Lille, la presentazione formale delle autorità della Repubblica, la sosta nella Cappella Paolina. La solennità del cerimoniale e il linguaggio dei corpi in movimento nell'ex Palazzo dei Papi danno il senso dell'incontro. È la storia di un "felice connubio", come lo definisce il Pontefice, fatta di coincidenze su tantissimi temi, a cominciare dalla politica internazionale. "Tempi difficili, la logica del più forte sembra prevalere", dice Mattarella. I politici, sostiene, hanno diverse colpe. "Bisogna disarmare gli animi e le parole, smetterla di esaltare i contrasti".

Oggi comunque c'è "una scintilla di speranza" per il Medio Oriente, "la liberazione degli ostaggi è di grande valore, bisogna rilanciare la soluzione due popoli due Stati". Invece ad est "l'aggressione russa su larga scala in Ucraina continua a seminare morte e distruzione". Il Papa è d'accordo. "Rinnovo l'appello accorato affinché si lavori per ristabilire la pace in ogni parte del mondo e si coltivino i principi di giustizia, equità e cooperazione tra i popoli".

E di fronte a Giorgia Meloni e al governo schierato nel Salone delle Feste, esprime "apprezzamento" per le operazioni umanitarie nella Striscia di Gaza da Palazzo Chigi insieme all'ospedale Bambino Gesù. "Si tratta di contributi forti ed efficaci per una convivenza dignitosa, pacifica e prospera di tutti i membri della famiglia umana". Bene pure la gestione dei flussi. "Questo Paese offre con grande generosità assistenza ai migranti che sempre più bussano alle sue porte". Senza dimenticare "l'impegno nella lotta contro il traffico di esseri umani".

Si tratta, spiega Leone, "di sfide complesse dei nostri tempi, di fronte alle quali l'Italia non si è mai tirata indietro: incoraggio a mantenere sempre vivo l'atteggiamento di apertura e solidarietà".

Infine, il valore della vita. "È fondamentale il suo rispetto e la sua tutela in tutte le sue fasi, dal concepimento all'età avanzata". Anche se, conclude, "spero cresca pure l'accessibilità alle cure mediche".

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