Paragone strappa: "Non voto la fiducia al governo M5s-Pd"

Il senatore del Movimento 5 Stelle annuncia ufficialmente che non voterà la fiducia al Conte-bis, in aperta polemica con il suo stesso partito

Paragone strappa: "Non voto la fiducia al governo M5s-Pd"

Ora è ufficiale: Gianluigi Paragone annuncia che non voterà la fiducia al governo Movimento 5 Stelle-Partito Democratico. Già negli scorsi giorni, il giornalista aveva fatto intendere di non essere intenzionato a dare il suo sostegno, da senatore pentastellato, al Conte-bis. Oggi, l'ex direttore de La Padania, conferma lo strappo: "Non darò la fiducia a questo esecutivo".

A fine agosto, l'esponente del M5s aveva addirittura paventato l'addio al partito e al suo seggio a Palazzo Madama, in occasione di un'ospitata nel salotto televisivo de Agorà Estate: "Nel caso di accordo con la Lega resto nel gruppo parlamentare M5s. Nel caso di un accordo con il Pd vediamo...".

Intervistato dall'Adnkronos, Paragone ha dichiarato: "Resto della mia idea, il mio sarà un no politico. È chiaro, come ho già detto, che rispetto il giudizio di chi ha votato sulla piattaforma Rousseau. Quello è il mio popolo e io sono un vero populista. Sarò il meno duro possibile ma non posso votare la fiducia. Il mio sì non c'è, vedrò come fare per essere coerente con quello che penso e con quello che la base del M5S ha deciso".

Quindi, arriva la critica al fondatore e al garante del Movimentio: "Beppe Grillo si è speso per l'accordo col Pd: lui ha una visione, ma io ho una grande paura. La paura che ho è la stessa che ho raccontato per anni in tv e nei miei libri: temo che gli spazi di manovra per i governi si ridurranno sempre di più rispetto all'economia. E i dem rappresentano la porta d'accesso del neoliberismo in Italia".

Dunque, questo il suo duro giudizio sul neo ministro dell'Economia, il piddì Roberto Gualteri: "È uno dei custodi della liturgia europeista. E siccome io non sono uno stretto osservante di questa liturgia, dirò no alla fiducia al Conte bis".

Infine, Paragone commenta causticamente il video del titolare del Mef che suona Bella ciao, esaltando la canzone: "Il Bella ciao che più mi piace è quello cantato dalla banda della serie tv La casa di carta; quello è un canto ribelle, che è contro il Bella Ciao retorico e falso di Gualtieri…".

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