La vita di questi giorni la troviamo meravigliosa rispetto a quella di due mesi fa, da divanisti in servizio permanente effettivo. Eppure rispetto a quella di febbraio mancano ancora dei sostanziosi pezzi di libertà, che riconquisteremo pian piano nelle prossime settimane (la tranquillità, quella non può essere riacquisita per decreto. E le mascherine resteranno a lungo a sfigurare i nostri volti e i nostri pensieri). Ecco le tappe della prossima Fase 3 (se non abbiamo perso il conto), sia quelle nazionali che quelle locali.
Italia. Dal 15 giugno riconquisteremo la libertà di spostarci in Europa (nei Paesi che ce lo consentono). Inoltre i funerali non saranno più a numero chiuso (finora era limitato a 15 persone). Dovrebbero riaprire cinema e teatri, anche se ancora molte regioni non hanno dato ufficialità alla cosa.
Emilia-Romagna. L'ha fatto il presidente Stefano Bonaccini che ha ieri ufficializzato il via libera per cinema, e teatri e spettacoli dal vivo come i circhi, naturalmente previo rispetto delle linee guida regionali. L'ordinanza fissa in 200 il numero massimo di spettatori per eventi al chiuso e in 1000 per quelli all'aperto. I set potranno riaprire già da domani, 8 giugno, così come le prove senza pubblico. Sempre in Emilia-Romagna ripartono dal 15 giugno anche i congressi, i convegni e i concorsi delle pubbliche amministrazioni e le lezioni delle scuole guida e nautiche. Da lunedì 8 è nuovamente consentito ai soggetti pubblici e privati che erogano attività di formazione svolgere attività formative «in presenza». E il comune di Bologna ha annunciato che a partire da venerdì 12 giugno potranno tornare a frequentare le aree giochi dei parchi, anche grazie a un accordo con le aziende di servizio per una più frequente e approfondita pulizia delle superfici più toccate in questi spazi. I bambini con più di tre anni dovranno indossare obbligatoriamente la mascherina e mantenere le distanze (se ci riusciranno).
Lombardia. Il presidente della regione Attilio Fontana ha riaperto ieri centri termali e di benessere e gli impianti di risalita, naturalmente con misure di sicurezza che vengono specificate in un'ordinanza e nei suoi allegati. Una boccata d'aria per il settore turistico della regione «che conta 56mila pubblici esercizi, quasi 3mila alberghi, più di 2mila agenzie di viaggio e oltre 7mila strutture ricettive non alberghiere», specifica l'assessore regionale al Turismo Lara Magoni.
Roma. È in vigore da ieri (e fino al 30 giugno) la nuova ordinanza firmata dalla sindaca di Roma Virginia Raggi per disciplinare gli orari di apertura delle attività commerciali, artigianali e produttive, che accoglie molte delle richieste dei commercianti. «Nessun limite orario sarà imposto a quelle attività che registrano picchi di clientela in momenti specifici della giornata, a seconda dei servizi offerti, e che quindi verrebbero penalizzati da vincoli troppo rigidi». Insomma, bar e gelaterie potrebbero restare aperti fino a tardi mentre chi vuole potrà anche aprire prima la mattina.
Palermo. Fa discutere qui l'ordinanza firmata dal sindaco Leoluca Orlando che permette l'apertura domenicale dei negozi. «È un grave errore, figlio di una visione economica della società che mette prima i profitti rispetto ai tempi di vita delle persone», dice Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista. Sempre nel capoluogo siciliano da domani stop alla prenotazione per l'accesso ai parchi nel pomeriggio, mentre resterà per la mattina (consentito l'accesso ai soli bambini accompagnati).
Veneto.
Il presidente della regione Luca Zaia ha detto che si sta lavorando all'ordinanza «per quanto riguarda discoteche, spettacoli, casinò e sale gioco. Confido di chiudere la partita entro il 15 giugno o, male che vada, per qualcosa di residuale, a fine giugno».
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