Milano - No, Milano non si è trasformata in Saigon in una notte. «Abbiamo arrestato i due senegalesi di 35 e 28 anni, responsabili dell'aggressione dell'altra sera: sono clandestini. Siamo stati fortunati, non è successo nulla di grave. Anzi: questa vicenda ci ha fatto comprendere che quella era un'area sensibile, una sorta di zona franca del Parco Sempione dove probabilmente, fino a quando non sono stati controllati dalla pattuglia mista che poi è stata assalita, quegli stranieri spacciavano indisturbati. Ritengo sia per questa ragione che hanno avuto una reazione così veemente verso le forze dell'ordine».
Il questore Antonio De Iesu dal suo arrivo a Milano, sta dimostrando di continuo di essere sì un poliziotto attento al territorio e alla prevenzione, ma soprattutto di possedere un pragmatismo non comune. Ieri mattina, infatti, la città si è svegliata con una cattiva notizia in più. Intorno alle 20.30 di giovedì, infatti, una pattuglia a piedi mista, poliziotti e militari, dopo aver chiesto di controllare i documenti di due senegalesi, hanno avuto problemi. Gli africani hanno fatto subito capire che non era aria e hanno chiamato in aiuto altri due connazionali che erano nelle vicinanze: uno ha scagliato una bicicletta contro un poliziotto, mentre un altro ha tentato di strappare il fucile automatico a un militare, non riuscendoci dopo che l'altro ragazzo in mimetica ha sparato due colpi in aria e l'ha messo in fuga. De Iesu, non ha fatto marcia indietro. Al contrario ha subito organizzato un rafforzamento e una ridistribuzione delle forze a sua disposizione.
«Stiamo pianificando controlli più massicci anche con le Volanti nelle zone dello spaccio, in particolare al Parco Sempione e la novità è che coinvolgeremo personale che in questo momento è in servizio al Reparto mobile». Insomma la polizia mette in campo anche la Celere a contrastare i pusher e la microcriminalità.
«Quel che è accaduto l'altra sera al Sempione indica che l'aver messo in servizio queste pattuglie appiedate miste, composte da tre militari e due poliziotti, è stato positivo e per questo continueranno a fare il loro lavoro: la particolare circostanza che si è verificata - cioè la reazione forte dei senegalesi - infatti, significa che gli abbiamo dato davvero fastidio in un'area che ritenevano free».
«In ogni caso - conclude De Iesu - siamo particolarmente reattivi e metteremo in atto la pianificazioni del controllo delle aree dello spaccio con pattuglie miste, Volanti e personale del Reparto Mobile, il più in fretta possibile».
Desideriamo scacciare il pensiero di quel che sarebbe potuto accadere qualora il senegalese fosse riuscito a strappare il fucile automatico al militare.
Piuttosto riflettiamo all'idea della questura che è decisa a ridurre, a eliminare, queste zone franche dove gli stranieri la fanno da padroni per mettere a segno i loro loschi traffici, in particolare lo spaccio degli stupefacenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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