I bisbetici domati. Se l'ultima settimana del Movimento Cinque Stelle fosse un film, il titolo sarebbe di sicuro appropriato. Dopo il caos europeo, la fuga di alcuni eurodeputati, e il «gran rifiuto» dell'Alde di Guy Verhofstadt, il clima si è fatto pesante. E il nervosismo investe tutte le «anime» e le strutture del Movimento. Da Davide Casaleggio, artefice della mancata svolta a Bruxelles, fino a leader, leaderini e dissidenti sempre più agguerriti.
Anche gli «ideologi» si agitano. Aldo Giannuli, storico e saggista di sinistra, ex consigliere e amico di Gianroberto Casaleggio, dopo la batosta in Europa non le manda a dire. Le critiche di Giannuli sono il sintomo più evidente della malattia che percorre il sistema grillino. Nel mirino c'è David Borrelli, il tessitore che stava conducendo le trattative per il passaggio tra i liberali europei. «Non capisco perché non si sia dimesso, è chiaramente il massimo responsabile», riflette Giannuli, mentre c'è qualcuno che pensa addirittura che «Borrelli dovrebbe cambiare mestiere». D'altra parte, le defezioni degli europarlamentari Zanni e Affronte sono le prime vere dimissioni subite dal Movimento Cinque Stelle. Come osserva l'ex consigliere di Casaleggio Senior: «Fino ad ora nessuno se ne era andato di sua volontà, erano stati tutti espulsi, mentre stavolta si sono voluti dimettere».
Dimessi o espulsi, a Roma e a Bruxelles, che si sono dispersi in mille rivoli, tra destra, sinistra e gruppi centristi. Altro segnale della patologia. Per non parlare delle eterne divisioni in Parlamento su alcuni temi chiave: dai diritti civili, all'immigrazione. Un Giano Bifronte oscillante tra Sel e Lega. Qualcosa si sarebbe rotto dopo la morte di Gianroberto Casaleggio. Giannuli, che a Casaleggio è stato molto vicino, conferma: «Gianroberto dava la linea politica, io penso che dopo la sua scomparsa ci sia stato un problema grave, vedo disorientamento, vedo anarchia». E Casaleggio Jr? «Davide è un bravo ragazzo, ma non ha ovviamente il peso del padre, ha una formazione da imprenditore», taglia corto. Beppe Grillo, invece, al momento sarebbe in balìa del caos. Schiacciato tra le ambizioni dei leader praticanti Di Maio e Di Battista. Le accuse alla piattaforma Rousseau della senatrice Elisa Bulgarelli, bolognese come uno dei triumviri di Rousseau Max Bugani, ma considerata vicina al sindaco di Parma Federico Pizzarotti, rientrano in questo quadro di sbandamento: «Le critiche ora sono più velenose e meno costruttive, volte quasi all'autodemolizione del Movimento Cinque Stelle».
Giannuli aveva anche collaborato alla bozza di
legge elettorale votata sul blog nel 2014, e ha le idee chiare: «La posizione ufficiale del Movimento è su un proporzionale corretto, solo che qualcuno si era affezionato all'idea che l'Italicum sarebbe servito a vincere».
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