Parma ancora violenta. O meglio ferita, insicura, violata. Basta un'altra notte, quella di sabato, e un'altra donna finisce stuprata in città, mentre sta andando in stazione. Lui è della Costa D'Avorio, ha 26 anni, è irregolare: alle spalle ha una lunga sfilza di denunce e decreti di espulsione, ma senza dimora com'è, nessuno riesce a rimandarlo a casa, anche se tutti sanno dove trovarlo. Il problema è che sotto un ponte della ferrovia del quartiere Leonardo, primissima periferia della città, ci si imbatte lei, italiana 33 enne. E' di Fidenza, ma vive in città. Ha problemi di tossicodipendenza. Vagare da sola di sera può non essere una scelta strategica, anche in una città d'arte come Parma, dove la stazione affaccia direttamente sul centro storico, ma è da tempo una delle principali piazze di spaccio e degrado, in attesa dell'auspicata ripulita per quando, nel 2020, la petite capitale sarà anche città della Cultura italiana. Avere, però, cattive abitudini non può significare già scrivere una condanna per ogni donna debole, magari smarrita.
Lui la abborda: è fulmineo. Le fa anche, a suo modo, la corte, promettendole di comprare e pagare la coca per entrambi. Scatta la proposta che non si può rifiutare, soprattutto dato che la donna non è lucidissima. E alla proposta s'aggiunge l'invito galante a scortarla a piedi fino alla stazione che dista meno di un chilometro. Lei accetta. Ma al sesso o ad altro non pensa proprio: quando lui la scaraventa oltre la strada, in una piccola zona verde con un avvallamento che separa dal traffico delle auto, lei prova a fuggire subito. Lui le blocca i polsi e la zittisce con la mano. Lei prova a reagire. Lui la picchia, la minaccia di morte e poi la violenta.
Solo l'arrivo di un giovane a piedi fa fallire i piani dell'ivoriano. «Per fortuna spiega il capitano dei Carabinieri Azzurra Ammirati in questo caso l'uomo ha deciso con coraggio di soccorrere la donna». Il giovane, infatti, sente rumori e voci soffocate: chiama il 112, permettendo alla ragazza di divincolarsi e di rifugiarsi alle sue spalle, sconvolta. Ma non è finita. Il violentatore si mette ad inveire contro la donna, gridandole che gli deve almeno 20 euro. Non è dato sapere se sia il prezzo di metà dose o la tariffa per la soirée «interrotta». L'ivoriano si allontana solo in seguito, all'arrivo delle forze dell'ordine che però lo arrestano non lontano. La donna, intanto, è già al pronto soccorso, dove, oltre a confermare lo stupro, i medici stilano una prognosi di 25 giorni. In un clima dove le donne sempre più «se la sono cercata», la vittima di quest'ultimo episodio ha anche trovato la forza di dire, come a giustificarsi: «Non sono una puttana, non lo conoscevo e non avevo nessuna intenzione di starci».
La città è, infatti, ancora sotto shock per la violenza ai danni di una 21 enne che sì, probabilmente si prostituiva, ma che, a luglio scorso, è stata seviziata per una notte intera, dall'imprenditore del lusso, il 56enne Federico Pesci e da Wilson Ndu Anyiem, spacciatore 53enne nigeriano, ovviamente irregolare. Tanta droga, troppa droga e crudeltà, anche in quel caso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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