Patuanelli: "Ora statalizziamo Alitalia. Basta coi prestiti ponte a fondo perso"

Il ministro ammette: "Il partner ora non c'è, poche alternative"

Patuanelli: "Ora statalizziamo Alitalia. Basta coi prestiti ponte a fondo perso"

«Non è escluso che ci sia un intervento statale anche in questa fase perché non si può buttare tutto quello che è stato fatto in questi tempi della procedura». Il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, ieri in audizione alla Camera ha rimarcato che Alitalia potrebbe ritornare una compagnia pubblica, sottolineando che «questo è il momento di prendere le decisioni». Anche se il titolare del dicastero di Via Veneto ha chiarito, «non ci possono essere ulteriori interventi pubblici a fondo perduto», cioè prestiti «alla struttura commissariale», il proposito non pare molto rassicurante visti i precedenti.

«Ritengo possibile e necessario un ulteriore coinvolgimento di Ferrovie» perché «l'idea di mettere assieme trasporto aereo e ferrovia è positiva e da mantenere come valore», ha aggiunto Patuanelli stigmatizzando la decisione del gruppo guidato dall'ad Gianfranco Battisti di non presentarsi in audizione. Sul ruolo del Tesoro, il ministro ha ammesso che non potrà più utilizzare la scorciatoia di convertire in azioni i 145 milioni di euro di interessi maturati sui precedenti prestiti ponte. I 400 milioni di euro del nuovo finanziamento stanziati dal decreto «saranno gli ultimi», ma l'alternativa sarebbe stata «mettere gli aerei a terra». Il nuovo commissario unico, Giuseppe Leogrande, che si è già occupato dell'amministrazione straordinaria di Blue Panorama, avrà il mandato a ristrutturare.

Il filo conduttore dell'intervento del ministro, tuttavia, è stato diretto soprattutto a rassicurare i dipendenti, di fatto contraddicendo l'intenzione di razionalizzare i centri di costo della società. Quindi, niente spezzatino (come ipotizzato di recente per rendere la compagnia più attraente al partner tedesco). Il progetto Lufthansa, pertanto, può considerarsi in pausa, visto che al colosso tedesco interessa solo l'aviolinea. «Non regaleremo la compagnia ai tedeschi», ha evidenziato Patuanelli concludendo che il passaggio dall'attuale alleanza Skyteam (di cui fanno parte anche Delta e Air France-Klm) a Star Alliance creerebbe problemi.

Il ministro ha rinnovato anche le critiche ad Atlantia. «Si è sfilata il 20 novembre e quindi il 21 non c'era il consorzio: a quel punto mancavano un pezzo industriale e 350 milioni». Parossistica la chiusa sulla tutela del made in Italy. «Dopo Ferrari è uno dei brand italiani più conosciuti al mondo: Alitalia è e resterà la compagnia di bandiera». Anche se brucia cassa «per due milioni al mese», cifra esageratamente sottostimata se comparate con le perdite di centinaia di milioni degli ultimi esercizi.

Intanto, la Commissione europea ha fatto sapere che il nuovo prestito ponte sarà rapidamente messo sotto scrutinio da Bruxelles. «Ci sono rischi dell'apertura di una seconda indagine sulla scia del nuovo prestito, da 400 milioni di euro. Ci sono giunte le prime lamentele», ha dichiarato il commissario alla Concorrenza, Margrethe Vestager.

Critiche le

opposizioni. «Non esiste un piano industriale, ma solo promesse di iniezioni di denaro pubblico, per tirare a campare aspettando, forse, un competitor estero a cui fare un regalo d'oro», ha dichiarato Massimo Garavaglia (Lega).

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