Pd e Lega litigano anche sulle spie russe "Chiarite su Nemudrov". "Dov'era Guerini?"

Scontro sui rapporti con il diplomatico moscovita. Meloni: Draghi riferisca

Pd e Lega litigano anche sulle spie russe "Chiarite su Nemudrov". "Dov'era Guerini?"

Anche la politica entra nella vicenda dell'ufficiale della Marina Militare, Walter Biot, finito in carcere con l'accusa di aver ceduto segreti militari ai russi. Da sempre, infatti, il centrosinistra (soprattutto durante il secondo governo Conte) accusa la Lega salviniana di «intelligenza» con i russi. E il caso Biot arriva a proposito per alimentare con nuovo carburante il fuoco della polemica.

A innescare la miccia ci pensa il deputato del Partito democratico Andrea Romano. «Salvini deve chiarire al più presto - spiega il parlamentare piddino - i rapporti tra la Lega e Aleksej Nemudrov, il diplomatico russo che insieme a Dmitri Ostrouchov coordinava la rete spionistica che avrebbe arruolato l'ufficiale infedele Walter Biot e che è stato recentemente espulso dal nostro Paese». I due infatti sono stati espulsi dal nostro Paese dopo che lo stesso ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha convocato alla Farnesina il rappresentante diplomatico russo Sergej Razov.

«L'efficienza del nostro controspionaggio - aggiunge Romano - ha permesso di debellare una minaccia reale e incombente sulla sicurezza italiana». Il deputato cita anche un'inchiesta giornalistica che ricostruisce l'assiduità e continuità che nel corso degli anni sarebbero intercorsi tra Nemudrov, la Lega e Gianluca Savoini: l'ex portavoce di Salvini, fondatore dell'associazione filo-putiniana Lombardia Russia già implicato nell'incontro all'hotel Metropol di Mosca. «Rapporti solidi e ripetuti - insiste Romano -, che lasciano intendere una stretta collaborazione tra i diplomatici russi che guidavano la rete spionistica attiva in Italia ed esponenti del partito di Salvini».

La replica non arriva dal segretario del Carroccio. Da via Bellerio però rilasciano una breve quanto piccata replica che evidenzia - almeno secondo gli ambienti leghisti - che l'unica evidenza oggettiva del caso Biot mette in ombra proprio il partito guidato adesso da Enrico Letta: «L'unica certezza in questa brutta storia è che Biot, il militare italiano che ha tradito, lavorava al ministero della Difesa quando il ministro era del Pd. Dovrà, semmai, essere il segretario di quel partito a dover chiarire». Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, cerca di prendere tempo e, durante la cerimonia di inaugurazione dell'hub per le vaccinazioni di massa di Varese ha parole inequivocabili. «Per le forze armate, la bandiera e il giuramento che viene fatto di fronte alla bandiera di servire le istituzioni - dice il ministro - sono il valore fondamentale di riferimento. Se qualcuno ha sbagliato, i comportamenti saranno sanzionati con severità. Ma quello non è lo specchio dei valori di riferimento delle Forze Armate. Vorrei che questo fosse molto chiaro a tutti noi».

Intanto il presidente di Fratelli d'Italia si appella direttamente al premier Draghi: «Venga in Parlamento a riferire subito sul caso Biot».

«Abbiamo già inviato la richiesta di informativa urgente ai presidenti delle Camere Fico e Casellati - spiega la Meloni -, ma non abbiamo ricevuto risposte. Serve chiarezza immediata su una vicenda che tocca la sicurezza nazionale».

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