Il sindaco di Milano, Beppe Sala, si inserisce nel dibattito sul futuro del Partito democratico. Il succo del suo discorso è questo: no ad alleanze con altri partiti, bisogna stare all’opposizione e ricostruire il partito. In un'intervista su Radio Rai 1 Sala osserva che "è il momento di stare all’opposizione, non alleiamoci con nessuno". E chiarisce: "Non ho la tessera del Pd, ma sono un elettore". Andando nello specifico il primo cittadino di Milano prova ad analizzare la sconfitta: "Noi ci siamo messi su un piedistallo e di questo si paga un prezzo".
Sala osserva che "le primarie adesso sono un atto da egoriferiti. Non dobbiamo approfittare della pazienza degli elettori di sinistra. Gli elettori del Pd e della sinistra vogliono sapere qual è il programma e cosa si fa oggi". E riguardo all’ipotesi di primarie nel Pd, chiarisce: "Quali primarie e primarie, un’altra lotta tra galli?". Segue un'amara considerazione: "Il 19 % oggi è il valore giusto del Pd. Così dicono i numeri".
Con una sinistra che sembra ormai allo sbando Sala prova a dare la scossa: "Le chiacchiere stanno a zero e poteva anche essere peggio. Bisogna reagire velocemente e la reazione più sbagliata è mettersi a fare abusando della fiducia degli elettori".
Quanto a Matteo Renzi il sindco di Milano mette le mani avanti: "Ho sempre avuto un rapporto non facilissimo, mi scoccia anche, però, che le colpe siano
buttate addosso a Renzi. Certamente ci sono tante cose non apprezzate, ad esempio non ho apprezzato la conferenza stampa ambigua del giorno dopo le elezioni". E quersta ambiguità non è piaciuta a tanti nel Pd, non solo a Sala.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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