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Pennelli, targhette, caschi: tutti gli sprechi dell'Atac

Un pennello per 210 euro, un disco abrasivo per 160 euro, un caschetto antiurto per 335 euro. Orfini: "Il "bubbone" Atac potrebbe diventare una delle prosecuzioni di Mafia Capitale"

Pennelli, targhette, caschi: tutti gli sprechi dell'Atac

Roma, una città di sprechi pubblici e di scandali. L'ultimo riguarda l'Atac, la municipalizzata dei trasporti che ha speso 2,2 miliardi di euro per lavori, beni e servizi dal 2011 a oggi. Nel 90% dei casi, come contestato dall'Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone, sono stati spesi senza aver bandito alcuna gara. Ben 1,6 miliardi di euro in questi cinque anni sono passati attraverso 20mila negoziazioni dirette. E tra le spese pazze, giusto per citare le più eclatanti, ci sono l'acquisto di un pennello per 210 euro, la fornitura di un disco abrasivo per 160 euro, una targhetta adesiva a185 euro, un caschetto antiurto per 335 euro.

Nei giorni scorsi il commissario del Pd romano, Matteo Orfini, aveva ammesso che il "bubbone" Atac potrebbe diventare una delle prosecuzioni di Mafia Capitale.

Ma l’Atac si difende: il dato medio degli affidamenti diretti - dice l’azienda - è "minore dell’uno per cento", e con le gare online i ribassi "sono stati del 26%".

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