Roma - Il governo ha fretta, vuole che Reddito di cittadinanza e Quota 100 siano a regime nei tempi stabiliti. Sono già partiti spot radiofonici e campagne pubblicitarie via web, per promuovere misure di welfare che in realtà, per non fare esplodere i costi, si spera attraggano il meno possibile.
Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza il governo si è trovato ad affrontare l'emergenza card. Non sono pronte. Non i tre milioni annunciati, ma nemmeno una quantità in grado di accontentare la prima ondata di domande.
Secondo gli ultimi dati disponibili sono state presentate 152 mila domande alle Poste e online, mentre le domande raccolte dai Centri di assistenza fiscale sono 300 mila. Le prime saranno disponibili entro il 19 aprile alle Poste, ha annunciato giorni fa l'Inps. Ma non è detto che la disponibilità sia sufficiente ad accontentare i primi aventi diritto che si presenteranno agli sportelli, riferisce una fonte del governo.
Intanto ieri notte le commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera hanno approvato il decretone che contiene le due misure bandiera di M5s e Lega e hanno dato mandato al relatore di portare il provvedimento in Aula lunedì mattina. E non a caso uno degli emendamenti spuntati nelle ultime ore è quello che prevede che la pensione di cittadinanza possa essere erogata con le «modalità ordinarie di erogazione» delle pensioni e non tramite le card che scarseggiano. Quindi con l'accredito in banca o in contanti.
Altre novità sul sussidio, 50 euro extra per le famiglie con disabili, l'innalzamento da 5.000 a 7.500 euro della soglia per l'accesso, sia per la pensione che per il reddito, relativa al patrimonio mobiliare per ogni componente con disabilità grave o non autosufficienza. Poi la possibilità di fare domanda, oltre anche ai Caf, anche ai patronati (per Quota 100 è già possibile). Poi nuove modalità di comunicazione per i beneficiari del reddito, che ora potranno essere chiamati al lavoro attraverso un semplice sms e con una mail.
Tra le modifiche più importanti, la rinuncia al tetto dei 45 anni per il riscatto agevolato della laurea.
Novità dell'ultima ora, un emendamento presentato e poi ritirato, battezzato Colf Tax. Scovata dal parlamentare Pd Filippo Sensi, prevedeva che una ritenuta alla fonte del 15% sui compensi a badanti e collaboratori domestici. «Siamo insorti e, per la vergogna, hanno dovuto ritirare tutto», ha commentato Sensi. È invece passato un emendamento di Forza Italia che tutela i collaboratori che hanno perso il lavoro.
Rende compatibile, ha spiegato Renata Polverini responsabile del Dipartimento lavoro degli azzurri, il reddito di cittadinanza e il Dis-Coll, l'indennità di disoccupazione dei parasubordinati.Passato anche un emendamento che prevede la figura del vice presidente dell'Inps. Un assaggio di nuova governance, ritagliato su misura del nuovo commissario Pasquale Tridico e il sub commissario Adriano Morrone.
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