Cronache

"Perché quella pistola non era censita?". Polemica sulla sicurezza della Capitale

Lo squilibrato aveva l'arma del padre defunto, una guardia giurata

"Perché quella pistola non era censita?". Polemica sulla sicurezza della Capitale

Una tragedia che ha scosso ogni forza politica quella accaduta ieri ad Ardea. A cominciare dal leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che scrive su Facebook durante la trattativa con l'omicida: «Sono sconvolta dalle notizie che arrivano da Ardea, dove un uomo, senza un apparente motivo, ha aperto il fuoco uccidendo un anziano e due bambini. La mia preghiera per le vittime di questa tragedia, il mio cordoglio e quello di Fratelli d'Italia per i loro familiari e per tutti i cittadini di Ardea». Sconvolto anche l'assessore regionale alla sanità del Lazio, Alessio D'Amato: «Ho ricevuto una telefonata che non avrei mai voluto avere, il direttore sanitario dell'Ares 118 mi ha comunicato che i medici soccorritori hanno fatto la constatazione di decesso per entrambi i bambini. Il primo a non farcela è stato il più piccolo, poi purtroppo è mancato anche il secondo bambino. Gli operatori intervenuti sul posto hanno impiegato tutti gli sforzi possibili per salvare le vittime con ripetuti tentativi di rianimazione, ma la situazione è apparsa fin da subito compromessa. Sono profondamente scosso per l'accaduto ed esprimo tutto il mio rammarico e le più sentite condoglianze ai familiari e all'intera comunità di Ardea che oggi vive un terribile lutto per questa tragedia».

Non mancano le polemiche per la carenza di una banca dati ministeriale sull'arsenale «sotterraneo» proveniente da ex guardie giurate, cacciatori, appartenenti a forze dell'ordine defunte ed «ereditate» da figli e parenti. Come nel caso di Andrea Pignani, il cui genitore, morto nel 2020, aveva lasciato la pistola d'ordinanza. Quella con cui ha ucciso i fratellini Daniel e David e Salvatore Ranieri, il pensionato che ha cercato di difenderli.

«Quella di oggi è l'ennesima tragedia di una lunga serie a seguito della quale lo Stato non ha preso iniziative preventive di alcun genere», tuona Vincenzo Del Vicario, segretario nazionale del Savip, il sindacato autonomo di vigilanza privata. «È scandaloso che dopo la morte dell'ex guardia giurata - continua Del Vicario - nessuno si sia preoccupato di ritirare armi e munizioni agli eredi. Ricordo che ogni possessore di porto d'armi può avere fino a tre pistole e 200 cartucce. Manca un sistema informatizzato di controllo che pure era stato promesso e per il quale erano stati spesi fondi pubblici».

«Questo dramma evidenzia drammaticamente voragini nella sicurezza - interviene Vittorio Sgarbi - soprattutto paradossi insormontabili: durante il lockdown solerti vicini di casa erano pronti a chiamare polizia, carabinieri e vigili urbani per segnalare cene senza mascherina, in questo caso di pericolo vero nessuno ha avuto il coraggio di denunciare una situazione che è poi degenerata ma che si sarebbe potuta evitare se ciascuno avesse fatto il suo».

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