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Il piano anti-virus: "Un solo positivo e studenti a casa. Chiusure possibili"

Le regole allo studio: test rapidi per gli studenti, stop temporanei e quarantene. No allo scudo per i presidi

Il piano anti-virus: "Un solo positivo e studenti a casa. Chiusure possibili"

L'estate sta finendo. E non è il ritornello di una canzone ma l'incubo per le famiglie italiane. Settembre è qui, manca meno di un mese eppure la scuola è la grande incognita sul futuro. Come sarà? Se un alunno sarà trovato positivo al coronavirus scatterà la quarantena per chi ha avuto contatti con lui nelle ultime 48 ore all'interno del complesso scolastico, compagni di classe e docenti. Questa è la regola fondamentale del nuovo protocollo di sicurezza per la riapertura delle scuole. Il documento, stilato da un comitato formato da Iss, Ministeri di Salute e Istruzione e Regioni, contiene le indicazioni necessarie da seguire in caso di contagio. Sono tuttavia ancora molti gli interrogativi a un mese dalla riapertura, ma il ministro Lucia Azzolina avverte: «Le scuole non vanno solo riaperte, dobbiamo anche fare in modo che non richiudano».

I TEMPI

Il Comitato tecnico scientifico sta ultimando il documento sulle linee guida per la riapertura delle scuole, testo che sarà discusso nella riunione di oggi. Al centro della discussione l'uso della mascherina in aula e le indicazioni per la gestione di eventuali casi di Coronavirus a scuola. Il testo comunque lascia aperta a ulteriori modifiche dopo una nuova riunione che si terrà il 29 agosto a due settimane dalla riapertura. In questa sede sarà studiata la curva epidemiologica dell'epidemia, valutando più nel dettaglio la necessità della mascherina.

I POSITIVI

Se uno studente ha febbre superiore a 37.5 o presenta dei sintomi come tosse, nausea, dolori muscolari o altri viene avvertito il referente, che contatta i genitori e in contemporanea porta il sospetto in isolamento rispetto ai suoi compagni. A quel punto sarà cura dei genitori contattare il medico di famiglia o la Asl per effettuare il tampone. Diverso il caso in cui il contagiato sia un'insegnante, che di norma frequenta più classi. Ancora diverso il caso in cui il contagiato abbia frequentato la palestra o la mensa: in questi casi ovviamente il rischio di coinvolgimento nel contagio è più alto e bisognerà comportarsi di conseguenza, anche pensare allo stop in caso di focolai. Ministero della Salute, Regioni e Asl starebbero studiando la possibilità, in caso di presenza di un sospetto contagio da coronavirus a scuola, di effettuare test molecolari immediati.

LEZIONI IN QUARANTENA

Durante i 14 giorni di isolamento domiciliare obbligatorio per gli studenti di una classe, la scuola provvederà ad attivare le modalità di didattica a distanza.

I BANCHI

In caso di ritardi si può prevedere una situazione ponte e di breve durata, durante la quale gli alunni potrebbero sfruttare gli spazi esterni degli istituti o tenso strutture e, solo in casi «residuali» - spiegano - l'utilizzo della mascherina in classe. Insomma si tratta di una situazione di emergenza e non di normalità. Arcuri ha promesso la distribuzione gratuita di 11 milioni di mascherine.

I PRESIDI

Dopo le polemiche, il governo ha stabilito che non potrà sancire per legge l'immunità dei presidi, ma si appresta a fornire un quadro di indicazioni chiare che se seguite libereranno i dirigenti scolastici dai rischi penali connessi al virus.

LA DISTANZA

Resta ferma la necessità di rispettare la distanza «un metro dalle rime buccali» (gli alunni devono stare a un metro da bocca a bocca) e l'utilizzo della mascherina nelle parti comuni degli istituti. Una volta seduti gli alunni potranno togliersi la protezione.

LA SICUREZZA

Dal 24 agosto inizieranno i test sierologi su personale scolastico.

Un esame che coinvolgerà 2 milioni di persone e che non sarà comunque obbligatorio ma che sarà certamente una corso contro il tempo.

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