Il piccolo Gianlorenzo e il dolore dei genitori: "Adesso dimenticateci"

Messaggio della madre e del padre del bimbo morto: «Abbiamo pregato per un miracolo»

Il piccolo Gianlorenzo e il dolore dei genitori: "Adesso dimenticateci"

Dio, perdona quelli che sulla tragedia del bimbo di Bologna morto cadendo da un carro di Carnevale hanno la verità in tasca, quelli che giudicano, quelli che sermoneggiano: «Eh sì, ma la mamma poteva stare più attenta»..., «Vabbè, ma non si porta lì un bimbo così piccolo...», «Ok, ma i genitori sono stati imprudenti...». Verdetti emessi all'ora dell'aperitivo, allungati col seltz della cattiveria. Che poi non è vera cattiveria, ma qualcosa di meno grave e, al tempo stesso, assai peggiore: si chiama insensibilità. Frasi amare, masticate mentre si sgranocchiano le patatine, magari appena dopo aver decretato: «A rovinare Icardi è stata la moglie...», oppure: «Ma ha visto Corona come ha umiliato Fogli all'Isola dei famosi?». Al miserevole bar dei pontificatori tanto a spritz, drammi e farse vengono serviti sullo stesso bancone. Allo stesso prezzo. I moralisti d'accatto non badano a spese. Brutta razza: tollerante e comprensiva verso se stessa, implacabile e severa verso gli altri. La gente (noi compresi) mischia tutto, senza rimorso, senza sensi di colpa. Il nostro hobby è sputare sentenze con la medesima volgarità con cui sputiamo il nocciolo dell'oliva a mollo nel Martini. E, purtroppo, nulla cambia neppure se ti imbatti nello sfogo-social - anche questo drammaticamente inevitabile (?) - postato da Giuseppe Manchisi, il papà del piccolo Gianlorenzo, con tanto di foto del bimbo col vestito di Carnevale: «Eccolo prima della tragedia , oggi sei e sarai quel angelo che io e mamma abbiamo cercato ricciolo castano cuore di mamma e papà. Il mio piccolo Power Ranger Rosso e tra le braccia della Santa Madre Celeste e tra gli angeli che giocate insieme. Ciao amore mio e di mamma. Con amore tuo papà e mamma Siriana, Jack, e la tua sorellina Imma Antonia».

Gianlorenzo aveva due anni e mezzo, al momento in cui ha perso l'equilibrio precipitando al suolo era accanto alla mamma, come una stella alpina fiorita sulla roccia. Poi è accaduto ciò che sappiamo. Ora c'è un'inchiesta giudiziaria in corso. Ma non ci saranno colpevoli. . Perché le sciagure avvengono anche senza colpevoli. Ma solo perché il destino ha deciso che il dolore più atroce deve colpire proprio te, «senza una ragione né un motivo», come cantava Cocciante in «Quando finisce un amore». Ma l'amore dei genitori non finisce mai. A maggior ragione se hanno la disgrazia di sopravvivere alla morte di un figlio. Papà Giuseppe e mamma Siriana hanno una grande fortuna: sono due persone di fede.

E la fede è l'unica mano capace di asciugare le lacrime che sgorgano dagli occhi; per quelle che invece rigano l'anima neanche la fede può far nulla.

Il ricordo di Gianlorenzo è tutto nella sua foto sorridente. Immortale come un piccolo Power Ranger Rosso. Da ammirare. In silenzio.

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