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Piscine, impianti da sci e centri commerciali: l'Italia in giallo riapre e punta alla normalità

Da domani tocca alle palestre e dal primo giugno ai ristoranti al chiuso

Piscine, impianti da sci e centri commerciali: l'Italia in giallo riapre e punta alla normalità

Italiani divisi tra spiagge, piste da sci, ristoranti e centri commerciali.

Ieri è stato un sabato diverso per migliaia di persone, che hanno approfittato della nuova finestra di libertà lasciata aperta dal calo dei dati sul coronavirus, che stanno traghettando tutta la penisola verso la zona gialla.

Domani anche la Valle D'Aosta, ultima regione attualmente in arancione, cambierà colore e potrà godere, come le altre, di minori restrizioni rispetto al passato. Le regioni che hanno già meno di 50 casi su 100 mila persone, si avvicinano invece a grandi passi verso la zona bianca, che significa maggiore libertà e riaperture a tappeto. Se i numeri non subiranno incrementi, saranno bianche dal 31 maggio Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise, seguite il 7 giugno da Veneto, Liguria, Umbria, Abruzzo.

Ieri intanto è scattato il via libera per gli impianti sciistici, ma funivie, seggiovie e cabinovie hanno funzionato a singhiozzo. Il comprensorio Pontedilegno-Tonale ha registrato il tutto esaurito per gli skipass validi per sciare sul ghiacciaio del Presena, ma solo fino a questa sera, a conclusione di un'apertura simbolica che chiude la stagione invernale. Sulle Dolomiti, invece, tornano in funzione 118 impianti e da mercoledì piste aperte per il comprensorio Breuil-Cervinia, in Valle d'Aosta. Nei prossimi giorni, invece, ripartiranno alcuni impianti sul Monte Bianco, Monte Rosa, Val Chiavenna, Presena, Passo dello Stelvio.

Gli amanti dello shopping, invece, ieri hanno festeggiato le saracinesche nuovamente alzate nei centri commerciali, con grande beneficio per il settore della ristorazione. La Fiepet-Confesercenti, infatti, evidenzia che solo nel Lazio si sono registrati incassi pari a 44 milioni e 800mila euro in questo weekend, con un aumento del 7% rispetto a quello del 1 maggio, proprio grazie alle somministrazioni di cibo e bevande in queste location.

La giornata di ieri ha rappresentato anche una svolta per chi ama nuotare nelle piscine all'aperto: nonostante il meteo incerto solo nelle strutture di Milanosport in totale sono state 350 le prenotazioni. Domani, invece, scatta il semaforo verde per le palestre, mentre per bar e ristoranti al chiuso si ricomincia dal primo giugno. Sarà poi la volta di matrimoni, parchi tematici e centri congressi dal 15 e dal primo luglio via libera a corsi di formazione, sale giochi, centri benessere e piscine al chiuso.

È cessato anche l'obbligo di prenotazione per accedere ai musei nel fine settimana, ad eccezione dei grandi siti che nel 2019 hanno avuto più di un milione di visitatori, dove resta l'imperativo di evitare code e assembramenti. Il primo weekend con il coprifuoco spostato alle 23 lascia ben sperare esercenti e ristoratoti, che attendono il 7 giugno per brindare, quando è previsto l'ulteriore prolungamento fino alle 24.

Ma bisognerà attendere il 21 giugno per cancellare del tutto la misura restrittiva, mentre prima di mettere via le mascherine ci vorranno ancora due mesi.

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