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Poche donne nel governo, l'affondo di Quartapelle: "Il Cav meglio di Zinga"

"Mi sarebbe piaciuto che il mio partito desse l’esempio sulla parità", lamenta la deputata su Twitter

Poche donne nel governo, l'affondo di Quartapelle: "Il Cav meglio di Zinga"

Anche se non ci si può lamentare troppo della composizione di una squadra di governo a cui si sta per dare la fiducia in Camera e al Senato per non perdere le poltrone acquisite, è impossibile sopire ogni genere di mal di pancia, ed al Partito democratico lo sanno bene, dato che la questione quote rosa torna prepotentemente alla ribalta in seguito alle affermazioni fatte da Lia Quartapelle.

Complessivamente l'esecutivo guidato dall'ex uomo di punta della Goldman Sachs ha arruolato 32 ministri (8 tecnici e 15 politici), tra cui 8 donne e 15 uomini. Il partito guidato dall'attuale presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti ha deciso di schierare in campo una linea di "responsabili" interamente maschile, con l'immarcescibile Dario Franceschini confermato ancora una volta (già lo era stato durante i governi Renzi, Gentiloni e Giuseppi II) alla guida del ministero dei Beni culturali ed il collega Lorenzo Guerini alla Difesa (carica ricoperta anche durante la recente esperienza di governo giallorosso). La new entry dei dem è rappresentata invece dal vicesegretario del partito Andrea Orlando, che conquista il controllo del dicastero del Lavoro. E le donne? Come mai Forza Italia, si lamenta Lia Quartapelle, ha optato per Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, mentre il Pd non ne ha proposto neppure una?

Lo scarso entusiasmo per la composizione della squadra di ministri draghiani traspariva già dalle scarne parole con cui la Quartapelle rivolgeva gli auguri al nuovo governo su Twitter: "Grazie ai ministri e alle ministre uscenti. Buon lavoro al nuovo governo". Un incipit decisamente gelido, che lasciava subito spazio al fulcro del discorso della deputata: "Mi sarebbe piaciuto vedere un governo con metà ministre e metà ministri. E mi sarebbe piaciuto che il mio partito desse l’esempio sulla parità".

Un concetto ribadito con amarezza anche nel corso di un'intervista concessa a Radio Popolare, nella quale la rappresentante dem arriva addirittura ad invidiare Forza Italia. "Il nostro statuto prevede metà delle cariche per le donne. Se ci fossimo comportati come Forza Italia oggi parleremmo di un nuovo governo con dieci donne ministre e tredici ministri uomini, quindi un governo perfettamente in linea con la rappresentanza di genere a livello europeo".

Quartapelle si dice profondamente delusa:"Draghi ha scelto le ministre tecniche per ruoli importanti, ministeri con portafoglio. Si potevano prendere spunti sia dalla parte tecnica che quella politica e purtroppo il Pd non lo ha fatto". Una delusione che affonda le radici in scelte effettuate per mantenere equilibrio tra le diverse correnti e anime che convivono nel calderone del Pd: "Da noi più che le regole dello statuto, più che i valori prevale una logica di correnti: questo è molto deludente. Si è più pensato agli equilibri interni che alle competenze e alla rappresentanza. Per me questo è un punto brutto e deludente per il mio partito. Se pesa solo la politica e il potere dovremo farci sentire in quei luoghi.

Oggi non posso che essere delusa dal mio partito, più che dalla composizione complessiva del governo", conclude la deputata.

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