A partire dai Borgia per arrivare ai raffinati confezionatori di polpette dei tempi moderni, si poteva pensare che l'Italia, oltre ad essere famosa nel mondo per la sua variegata e adorata cucina, avesse il dominio incontrastato dell'arte di avvelenare. Le esche avvelenate provocano, ogni anno, morti e sofferenze indicibili a migliaia di animali domestici e selvatici. I motivi? Chi vuole avvelenare volpi, faine e rapaci, colpevoli di arraffare qualche leprotto, chi vuole uccidere il campione di ricerca del tartufo che non gli appartiene, chi semplicemente litiga da tempo con il vicino di casa perché il cane di notte abbaia. Fatto sta che, in questo campo, siamo dei veri artisti. Conosco più di una famiglia inglese, che aveva comprato casa sulle colline toscane, fuggita in altri lidi dopo che i cani erano morti a ripetizione per l'ingestione di esche avvelenate.
Ora sotto shock è l'Inghilterra, la patria indiscussa di chi ama gli animali (un po' meno i cani da corsa ma vabbè...) e delle associazioni di tutela dei loro diritti. É successo che alla più numerosa manifestazione canina del pianeta che si è svolta a Birmingham, il Setter Irlandese Thendara Satisfaction (Jagger), che si era classificato secondo, pare sia morto avvelenato dopo avere ingerito della carne piena di sostanze tossiche. Jagger è morto il giorno dopo avere gareggiato, subito dopo il suo rientro in Belgio. Distrutta Alexandra Lauwers, la proprietaria del giovane cane di tre anni, ha dettyo alla stampa: «Abbiamo perso il nostro amore, un vero e proprio familiare e il migliore amico di nostro figlio». I Lauwers erano arrivati a Birmingham con quattro cani e, quando sono rientrati il giorno dopo la competizione. Jagger ha avuto strani sintomi che il veterinario ha subito identificato come fortemente sospetti di avvelenamento. L'incredulità iniziale è stata vinta dai primi reperti provenienti dall'autopsia che avrebbe identificato, nell'organismo di Jagger, un numero rilevante di sostanze tossiche. Già shockati da questa notizia, i promotori della gara, sono crollati sotto le voci anonime di altri proprietari che avrebbero affidato alla Rete i loro sospetti sulla morte di uno Shi-Tzu e la grave malattia di un West Highland White Terrier, anche loro vittime della gelosia di concorrenti criminali.
Nella nazione che si fregia di essere la prima al mondo ad avere fondato una società per la protezione degli animali nel 1824
(Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) si tratta di una macchia indelebile, difficile da spiegare a chi veniva da tutto il mondo certo di essere nella patria dove i cani vengono coccolati e non avvelenati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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