Il fattaccio ha per scena un luogo di dolore, uno sportello dove la crisi economica da coronavirus sta allungando ogni giorno le file: il banco dei pegni di Torino, il Monte di Pietà dove chi non riesce a tirare fine mese porta i suoi beni per racimolare qualche soldo. Ma quanto vi accade mercoledì mattina, mentre decine di cittadini aspettano il loro turno con gli ori di casa nella borsa, appartiene più alla scena del surreale che del drammatico.
Perché un barista della zona porta tre caffè: uno per il direttore del banco, due per i poliziotti che sono lì a controllare la situazione. Ma piombano i vigili urbani che rifilano al barista una multa stratosferica: quattrocento euro. Motivazione: i due agenti non abitano e non lavorano al Monte di Pietà, pertanto i due caffè non possono essere oggetto di consegna a domicilio. Il fatto che i due fossero lì comunque a lavorare, e peraltro a fare un lavoro ingrato e difficile, non cambia la situazione. Multa-salasso al barista, e notizia che inevitabilmente fa irruzione sul web. Anche perché l'esercente, invece di abbozzare, si ribella e divulga ai giornali la fotocopia del verbale.
La multa di Torino, d'altronde, arriva a poche ore di distanza da un'altra ammenda che ha fatto molto discutere, quella rifilata dalla Digos di Milano ai baristi e ai ristoratori scesi in piazza per lanciare il loro grido di dolore per l'agonia dei loro locali. E si torna così a discutere su quanto le sanzioni per chi viola le ordinanze vengano applicate senza quel buon senso che le renderebbe più accettabili al comune cittadino.
A fare scattare la multa è la situazione anomala in cui Torino si viene a trovare in questi giorni. Mentre in tutta Italia il 4 maggio ha sbloccato le attività da asporto dagli esercizi commerciali, la Regione Piemonte ha stabilito che nel suo capoluogo - vista l'alta concentrazione di locali - ad essere consentita sia solo la consegna a domicilio. Per prendersi un gelato o una bibita e andarsela a gustare passeggiando bisognerà aspettare ancora qualche giorno, fino al 9.
Ma se la norma è chiara, più difficile è capire esattamente quanto accaduto al banco dei pegni mercoledì verso mezzogiorno. Il barista, Giuseppe Viscardi, racconta: «Sono uscito dal bar e ho portato i tre caffè che mi erano stati ordinati dal direttore che evidentemente aveva deciso di offrirne uno agli agenti, quando sono tornato nel bar sono stato seguito da due vigilesse in borghese che mi hanno multato». La versione della polizia locale diverge un bel po': il bar Tuocc & Fuje, che apre la sua vetrina a pochi passi dall'entrata del Monte di Pietà, stava somministrando ripetutamente caffè agli avventori, violando l'ordinanza regionale. Al punto che un cittadino che assisteva alla scena ha chiamato il 118 denunciando quanto stava accadendo. E la pattuglia arrivata sul posto ha assistito in diretta alla consegna dei caffè, senza che né il direttore né i due agenti si qualificassero come tali.
Sta di fatto che il barista non intende subire la stangata senza reagire: «Di
sicuro farò ricorso contro questa multa assurda che affonda il coltello nella piaga in una situazione già drammatica. Siamo chiusi da mesi e stiamo cercando in qualche modo di rialzare la testa rispettando tutte le regole».
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