nostro inviato a Ravenna
«La repressione è impossibile, solo l'educazione civica e la libera concorrenza possono modificare i comportamenti degli italiani». Il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, in occasione del seminario annuale svoltosi a Ravenna, ha criticato senza mezze misure l'impostazione ideologica del dl fiscale. Sulle commissioni bancarie applicate ai pos «ho ascoltato un mese e mezzo di litanie, tutte sbagliate per motivi giuridici ed economici, essendo stati aboliti da un quarto di secolo i prezzi amministrati», ha dichiarato riferendosi ai pregiudizi antibancari grillini sottolineando l'impossibilità di accordi per abbassare i prezzi che sarebbero vietate dalle autorità di settore (Bce, Banca d'Italia e Commissione Ue). «L'Abi - ha detto - non è in grado, non può e non deve dare indicazioni di prezzi alle banche». L'Italia, ha fatto notare, con 3,2 milioni di pos, ha oltre un terzo del totale dei device dell'intera area euro ma, nonostante le commissioni sui pagamenti siano inferiori alla media Ue (1,1% contro 1,2%), il numero di operazioni pro-capite annue con strumenti alternativi al contante arriva appena a 111 contro 265 della media Eurozona. Il motivo è molto semplice: l'evasione fiscale.
«Ma manca la volontà», e ha spiegato che «in Italia abbiamo due prezzi: quello con il contante e quello senza contante». «Le norme - ha concluso - devono essere credibili, efficaci e realizzabili: noi crediamo negli incentivi e alla concorrenza».
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