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Il premier assolve gli immigrati: gli attentati sono nati in Europa

Renzi a SkyTg24: "I terroristi non arrivano sui barconi". E poi si intesta l'identificazione di Jihadi John: "L'abbiamo trovato noi"

Il premier assolve gli immigrati:  gli attentati sono nati in Europa

Niente «isterie», forzature, «leggi speciali» o stati di guerra: il premier Matteo Renzi invita a «non sottovalutare» il pericolo della sfida terrorista all'Occidente, ma anche a non alzare i toni oltre il livello di guardia, come da più parti accade. «Le reazioni di pancia non servono. È assolutamente cruciale non sottovalutare, ma anche non correre il rischio dell'isteria», dice durante una lunga intervista andata in onda ieri pomeriggio sugli schermi di SkyTg24. «Escludo nel modo più categorico una modifica costituzionale su questi temi. Non credo che la priorità siano leggi speciali», taglia corto. Piuttosto, spiega, ci saranno «più soldi» anche nella prossima legge di Stabilità per la sicurezza.Sarà posta la massima attenzione al Giubileo: «Tutti i Paesi europei hanno lo stesso grado di rischio, ma chi dice che il Giubileo e il Papa sono un obiettivo rispondo: il Papa se è un obiettivo è un obiettivo sempre e mai gli avrei chiesto di sospenderlo». Il premier conferma che l'Italia è pronta a fare la sua parte ma chiarisce: «Decidiamo qual è l'obiettivo, qual è la coalizione: io una Libia bis non la voglio. Per ora l'unica via per combattere il terrorismo non è quella di bombardare la Siria, l'unica via è quella diplomatica». A chi «dice andiamo e bombardiamo», che sia Hollande o la Lega, la risposta del premier è secca: «Prima accordiamoci su chi bombardiamo, perché la frammentazione in Siria ha portato ad una serie di interventi slegati da una visione unitaria», e insomma ha creato più guai di quanti ne abbia risolti. Matteo Renzi è molto fermo anche sulla speculazione contro i rifugiati: «Sarebbe molto facile dire che è tutta colpa dell'immigrazione e dei barconi, ma non è così». Certo la gestione del flusso dei migranti «non può continuare così», ma deve essere chiaro che «i terroristi arrivano con gli aerei di linea e non con i barconi» dice, aggiungendo che certo «non possiamo avere la certezza che nessuno di quelli che arriva con i barconi non commetta reati».Poi il premier rivela una notizia tenuta finora riservata: è stata l'intelligence italiana, circa un anno fa, ad individuare il luogo in Siria dove si nascondeva Jihadi John, il boia dell'Isis. Proprio venerdì si era saputo che l'uomo era stato ucciso da un drone americano, nel corso di un'operazione speciale ad alto valore simbolico. In quel raid, si è affrettato a precisare Renzi, l'Italia non ha partecipato, ma «l'Italia ha collaborato con i suoi uomini dell'intelligence ad individuarlo», è stato localizzato ed identificato «grazie al lavoro fatto dall'Italia». «La settimana prossima farò una proposta a tutte le forze politiche per un investimento ulteriore non solo di sicurezza ma anche di recupero di determinate realtà», annuncia.Intanto però il clima di «unità nazionale» chiesto dal premier di incrina rapidamente: il Movimento Cinque stelle è allarmato per la concorrenza della Lega, che sparando ogni giorno contro qualunque parola o atto del governo ha rosicchiato qualche decimale nei sondaggi, e ha deciso di uscire dal proprio catatonico silenzio post-strage di Parigi per inseguire Salvini. Beppe Grillo in persona suona la carica accusando il premier di «dialogare con chi finanzia i terroristi». Anche per cercare di levare ai grillini la patente di aspiranti «trattativisti» con Isis, dopo le improvvide dichiarazioni di Di Battista sulla necessità di «dialogare» con i tagliagole islamici.

Nel frattempo Salvini accusa la direttrice del tg di Sky di aver fatto una «marchetta al governo», beccandosi la replica di Vinicio Peluffo del Pd che ricorda al leader leghista che il suo tempo di permanenza sulle tv è assai superiore.

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