Politica

Quel premier taglianastri delle tv

di L' uomo delle prime. Lo starter. Il porta-audience. Diciamola tutta: il Taglianastri della Tivù italiana. Quello che inaugura le stagioni dei prediletti. A ogni partenza lui c'è, si vede che porta bene, oltre a un gruzzoletto di telespettatori. Matteo e Daria (Bignardi). Matteo e Fabio (Fazio). Matteo e Bruno (Vespa). Matteo e Giulia (Innocenzi), al debutto di Announo . Magari qualcuno ce lo scordiamo pure (da Mentana ci è andato, ma a stagione iniziata)... Ovviamente, Matteo è lui. Non l'altro, quello in maglione, a cui l'altroieri, a Strasburgo, ha detto che era felice di vedere che aveva trovato il banco giusto e non si era sbagliato con le poltrone dei vari talk show a cui partecipa. Da che pulpito... Matteo Renzi, il premier, il segretario Pd, il Rottamatore, il fresco ex-presidente semestrale dell'Unione europea. Quello che deve farci «cambiare verso», non canale.

Ieri sera, dunque, il Taglianastri televisivo era chez Bignardi, esattamente come l'anno scorso di questi tempi, all'avvio della stagione de Le Invasioni barbariche . Lei, bisogna dargliene atto, era stata la prima a invitarlo quand'era ancora presidente della provincia di Firenze. E siccome è andata come sappiamo, da quella volta, ad ogni nuova invasione, puntualmente il bel faccione di lui invade i nostri teleschermi (c'è da stupirsi se Crozza ci sguazza?). Era una giornatina così, ieri. Un presidente della Repubblica che si dimetteva. La richiesta delle opposizioni di sospendere l'iter delle riforme fino all'insediamento del nuovo Capo dello Stato. La rivendicazione di Al Qaeda della strage di Parigi e l'annuncio di nuove azioni. Dice: ma di sera, tra le 21 e le 22, non si fa niente. Il Parlamento è chiuso (se è per questo è semideserto anche da aperto), sono tutti in trattoria a farsi du spaghi . Oppure ospiti di altri talk show. O a guardarli, a cominciare da quello dove c'è lui per saper cosa dire dall'indomani mattina, quando ricomincia la giostra con i programmi di morning news .

Il fatto è che il premier-ospite qualche mezzo punto di share lo vale. E allora non si può fare lo sgarbo di non andare. Daria è così caruccia. E Fabio così perbenino. E Giulia è la donna di Pif, che fa cinema prodotto dalla società di Mario (Gianani), marito di Marianna (Madia). Come si fa a dargli buca? Loro sono contenti e... riconoscenti. Niente domande antipatiche. Niente puntigli alla Floris, per dire. O imboscate alla Santoro.

C'è da sperare che i conduttori amici non aumentino.

Altrimenti potrebbe lievitare anche l'ubiquità del Taglianastri, con ulteriore accelerazione del calo di popolarità e di audience tra un talk e l'altro. Chissà se all'estero, Angela Merkel o James Cameron, fanno da starter agli anchorman preferiti?

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