Pressing di Lega e Fi: riaprire dal 20 aprile. Ma Draghi resta cauto

Da domani restrizioni allentate, in classe 8 studenti su 10. Fontana: presto in giallo

Pressing di Lega e Fi: riaprire dal 20 aprile. Ma Draghi resta cauto

L' Italia compie un balzo in avanti verso le riaperture. Da domani quasi tutta la penisola sarà zona arancione. Passano in fascia arancione Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana. Che si aggiungono ad Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Umbria, Veneto e le Province autonome di Bolzano e Trento. Restano in fascia rossa quattro Regioni: Campania, Puglia e Valle d'Aosta e Sardegna. Una boccata d'ossigeno per i cittadini, con misure meno restrittive sull'80% del territorio. Ma la sfida del governo Draghi è compiere, dal 20 aprile prossimo, un ulteriore passo in avanti verso il ritorno alla normalità. Lega e Forza Italia incalzano l'esecutivo. Antonio Tajani chiede un tagliando sulle misure anti-Covid inserite nell'ultimo decreto. Fratelli d'Italia invia alla conferenza Stato-Regioni la richiesta ufficiale di far ripartire lo sport amatoriale. «Oggi piscine, palestre, Asd e Ssd sono allo stremo e ogni giorno che passa c'è il rischio concreto che molti impianti e strutture non riaprano più». Con queste parole gli assessori allo sport della Regione Sicilia e Regione Liguria, Manlio Messina e Simona Ferro, motivano la richiesta.

La linea aperturista fa breccia anche nel fronte rigorista. I Cinque stelle chiedono di valutare un allentamento delle misure. Mentre il ministro della Cultura Dario Franceschini lavora al protocollo per riaprire musei e teatri.

Il cambio di passo, campagna vaccinale permettendo, sembra a portata di mano. Draghi resta cauto. Nel frattempo da domani si riapre nelle Regioni «promosse» in fascia arancione. Cosa cambia. Via libera allo shopping. Con il passaggio da zona rossa ad arancione riaprono i negozi al pubblico. La novità più importante riguarda le scuole: si prevede lo svolgimento delle attività in presenza per le scuole dell'infanzia, la materna, le elementari e tutti e tre gli anni delle scuole medie. Per le superiori, invece, si prevede un ritorno in classe almeno del 50% (e massimo de 75%) degli studenti, mentre gli altri proseguiranno le attività in Dad. In zona rossa si va a scuola solamente fino alla prima media, mentre per la seconda e la terza media e per le superiori le scuole restano chiuse. In totale, 8 studenti su 10 saranno in classe da domani.

La prossima settimana sarà decisiva per le riaperture. «Forza Italia chiede una verifica, il 20 aprile, per le eventuali riaperture, per passare dove è possibile in zona gialla», avverte Antonio Tajani, coordinatore del partito, intervistato dal Tg5. Per Matteo Salvini «sulle riaperture non facciamo la schedina del totocalcio ma ci affidiamo alla scienza». Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, lancia l'allarme al Gr1: «Intere filiere produttive sono allo stremo, dallo sport alla ristorazione. Fratelli d'Italia chiede una riapertura immediata e in sicurezza e contributi adeguati». Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, intravede la luce alla fine del tunnel: «Da lunedì torneremo in zona arancione, poi sono convinto che, quando verranno meno i limiti del governo, entro fine di aprile torneremo in zona gialla, ma il vero grande cambiamento ci sarà quando sarà finita la vaccinazione».

Il governatore, intervenendo alla scuola politica della Lega, accusa: «Una delle tante ragioni di questo attacco alla Lombardia nasce dal tentativo che la Lombardia portava avanti di arrivare a una maggiore autonomia, e sul fatto che ci siano rigurgiti di grande centralismo». Draghi lega ogni discorso alla campagna vaccinale più che ai numeri. Se la campagna decolla, allora si potrà iniziare a ragionare sulle riaperture. Per ora nessuna fuga in avanti.

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