Coronavirus

La previsione choc. "Il prossimo mese farà 2.500 vittime solo tra i No Vax"

Abrignani, immunologo del Cts, punta il dito contro i negazionisti: "Causano il 75% dei ricoveri e il 60% delle rianimazioni". E Remuzzi: "Ci sono due pandemie, da Delta e da Omicron"

La previsione choc. "Il prossimo mese farà 2.500 vittime solo tra i No Vax"

Una crescita esponenziale dei contagi, ma lineare di ospedalizzazioni e terapie intensive. «Omicron ha scombussolato tutti i piani», osserva il commissario Francesco Paolo Figliuolo. Ma i dati ci dicono che «la barriera dei vaccini funziona», basta confrontarli con quelli dello scorso anno, quando c'erano molti meno contagi, quasi il doppio di ricoveri e terapie intensive e più decessi. «Se il vaccino viene bucato dalla variante non si può dire che lo stesso si osserva sulla malattia grave», dice il generale a Mezz'ora in più su Rai3.

Per questo, mai come ora, si cerca di correre sulle immunizzazioni, restringendo il più possibile le fila dei No Vax che rischiano di mettere in crisi gli ospedali. Sono loro, infatti, a pagare il prezzo più alto dell'epidemia. Più che mai ora, con l'arrivo della contagiosa variante, che non li risparmierà, come ipotizzato giorni fa da Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive del San Matteo di Genova. E se chi ha ricevuto il booster potrà cavarsela con poco, chi non ha nemmeno una dose rischia molto. «Nei prossimi 30 giorni, stando ai ritmi attuali, avremo 2.500 morti tra le persone non vaccinate, morti che potevano essere evitate. Per questo continuo a dire che non vaccinarsi è come andare in moto a folle velocità senza casco», sostiene Sergio Abrignani, membro del Cts, su Radio 24. Durante la trasmissione di Maria Latella l'immunologo spiega che «nella popolazione over 50 per la quale oggi scatterà l'obbligo vaccinale ci sono oltre 2 milioni e 200mila persone non vaccinate che contribuiscono al 75% dei ricoveri in terapia intensiva e al 60% delle morti». «In questi ultimi dieci giorni abbiamo avuto una media di 160 decessi al giorno, di cui 85-90 non vaccinati», conclude.

Ma cosa ci dobbiamo aspettare nelle prossime settimane? Sono in molti a credere che Omicron, più contagiosa di quanto si credesse ma meno virulenta, potrebbe portare a sviluppi non del tutto negativi. «I virus tendono naturalmente nel giro di pochi anni a diventare meno letali», garantisce Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche, Mario Negri, intervenendo a Mezz'ora in più. Anche se «non c'è una verità assoluta sull'immunità di gregge», su cui infatti ci si sofferma sempre meno. «Se vogliamo parlare di tempi dobbiamo tener conto che dovremo prendere delle precauzioni almeno per un paio di anni», ipotizza Remuzzi, considerando sempre più «realistica» la previsione di fine pandemia nel 2024 fatta tempo fa in una ricerca pubblicata su Nature. Tutto dipenderà anche da come si comporterà la variante Delta che, secondo dati ancora allo studio sembrerebbe responsabile dei casi più gravi. Al momento in Italia «ci sono due pandemie», di Delta e di Omicron. «Se quest'ultima riuscirà a prendere il sopravvento sulla prima, forse riusciremo a vedere la discesa della curva epidemica nel giro di qualche settimana», sostiene Remuzzi.

Intanto la crescita dei contagi e delle ospedalizzazioni si ripercuote a cascata sull'intero sistema sanitario, che fatica sempre più a garantire le cure ai pazienti non Covid.

In Campania da oggi sono stati sospesi i ricoveri programmati e le attività di specialistica ambulatoriale non urgenti nelle strutture pubbliche, ma non è la sola regione in affanno.

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