Qualche anno fa due professori di Harvard in visita a Milano sono andati a mangiare da D'O, il ristorante di Davide Oldani. Sono rimasti stupiti dal rapporto qualità (alta)prezzo (più basso rispetto alla media dei ristoranti di quella gamma), al punto che alla fine hanno chiesto allo chef: «Ma come fai a far tornare i conti?».
Quella di D'O è diventata case history della scuola di business e management, Oldani è stato invitato nel celebre ateneo per rispondere agli studenti che hanno studiato tutta la procedura, dall'acquisto della cipolla a quando questa diventa la «sua» famosa cipolla caramellata. In mezzo ci sono tante cose, ma lo chef stellato riassume: «I conti tornano perché alla base c'è la passione, quella del piccolo artigiano che ricerca sempre, scopre cose nuove». Difficile sostenere la replicabilità del «metodo Oldani» senza il know how e la creatività dell'uomo Oldani, oggi ambasciatore Expo 2015, che all'evento ha dedicato una rivisitazione del risotto, coi pistilli di zafferano della campagna milanese «li coltiva a Varedo un ragazzo molto giovane», spiega con orgoglio e due stagionature di carnaroli. L'America non ha più staccato gli occhi da lui, due giorni fa il Wall Street Journal dedicava un articolo al nuovo D'O, che aprirà entro l'estate: «Oldani espande il suo impero», ha scritto il più autorevole quotidiano finanziario. Il ristorante sarà più grande e, soprattutto, racconta sua maestà lo chef, «il 30 per cento sarà dedicato a innovazione e sviluppo». Eccola la ricerca, quel trovare il nuovo anche se i prodotti usati «sono sempre gli stessi».
La rivoluzione è nel metodo, quello di chi sa che «la cucina s'impara a bottega, e se non hai buoni maestri, ti fermi», di chi è convinto che al caviale siano preferibili i prodotti di stagione, più buoni e meno costosi. Nasce da qui l'accessibilità alla cucina stellata che Oldani rivendica nel suo profilo twitter: «Pop in cucina e nella vita». Pop, ma di alto livello. «Dodici anni fa mi criticavano per questa scelta, oggi raccolgo i risultati», dice, senza il minimo astio nella voce.
Risultati anche lontani dal suo mondo, come la partnership con Banca Generali, di cui lo chef è testimonial («Siamo felici di avviare questo percorso insieme con Davide il cui nome è divenuto sinonimo stesso non solo di qualità ma anche competenza ed efficienza», dice Piermario Motta, l'Amministratore Delegato di Banca Generali) o la collaborazione con un colosso come Samsung, di cui già per il Salone del Mobile 2014 Oldani fu consulente per il design della casa ipertecnologica del futuro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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