Il primo effetto dello «ius soli»: boom di voti al partito islamico

Su un sito musulmano le basi per un movimento in Italia. Con la nuova norma potrà contare su milioni di elettori

Il primo effetto dello «ius soli»: boom di voti al partito islamico

Il partito quasi c'è. Ora mancano solo gli elettori. Ma a trovarglieli contribuirà il progetto di legge sullo ius soli portato avanti dal partito Democratico. Per capirlo basta dare un'occhiata a www.costituenteislamica.it il sito internet su cui il convertito Hamza Roberto Piccardo e altri 21 membri del cosiddetto Comitato Promotore gettano le basi per la nascita del primo «partito islamico italiano». Certo se provate a chiamarlo così vi accuseranno immediatamente di essere «xenofobo e islamofobico». E di aderire, come specifica preventivamente il sito, ad «un'operazione di disinformazione che tende a presentare il nostro progetto come l'embrione di un partito islamico, evidentemente integralista, pericoloso per l'ordine pubblico». Ma se le parole hanno un senso il manifesto lanciato due mesi e mezzo prima dell'arrivo al Senato dello ius soli - non sembra avere obbiettivi assai diversi.

«L'Assemblea Costituente Islamica d'Italia esordisce il manifesto pubblicato a marzo - è uno strumento tendente a dare ai musulmani una rappresentanza eletta. Ci sono in Italia attualmente circa 2,6 milioni di musulmani, dei quali 900mila italiani». In quell'incipit è espressa non solo la volontà di eleggere i rappresentanti della comunità islamica, ma anche una stima del bacino elettorale. Un bacino facilmente ampliabile visto che dietro i 900mila musulmani già cittadini italiani premono un milione e 700mila correligionari. Certo lo ius soli non facilita l'iscrizione all'anagrafe dei musulmani maggiorenni, ma rappresenta sicuramente un potente volano visto che la comunità islamica, sottolinea il manifesto, ha un «vivace tasso demografico». In quell'eufemismo si cela il concetto espresso dal presidente Recep Tayyp Erdogan quando invitò gli immigrati turchi a conquistare l'Europa mettendo al mondo cinque figli a testa. Qui il discorso è più sottile, ma il meccanismo è lo stesso.

Stando alla Fondazione Leone Moressa, lo ius soli garantirà 800mila nuove cittadinanze non appena varata e altre 60mila ogni anno successivo. Ma grazie ad una comunità islamica «demograficamente più vivace» molti di quei nuovi italiani si trasformeranno inevitabilmente in potenziali elettori del nuovo progetto politico. Un progetto che viste le idee del suo padre putativo non suona esattamente rassicurante. Hamza Piccardo, fondatore e ispiratore della Costituente è considerato, infatti, un rigoroso interprete del pensiero della Fratellanza Musulmana in Italia. Non a caso non ha esitato ad abbandonare l'Ucoii (l'Unione delle Comunità Islamiche Italiane da lui stesso fondata) non appena questa ha reso meno evidenti i legami ideologici con l'organizzazione madre di tutti i moderni fondamentalismi. E, non a caso, resta l'indiscusso portavoce italiano dell' «European Muslim Network» la rete islamista europea guidata da Tariq Ramadam, nipote di quell'Hasan Al Banna, fondatore nel 1928 dei Fratelli Musulmani.

Del resto il primo ad anticipare gli obbiettivi non proprio moderati del nascente partito dell'Islam italiano è stato proprio il suo ispiratore. «Se è solo una questione di diritti civili, ebbene anche la poligamia è un diritto civile», scriveva lo scorso agosto Hamza Piccardo pubblicando sulla sua pagina Facebook una foto del sindaco di Milano Giuseppe Sala intento a unire in matrimonio due coppie gay. Quella provocazione, lanciata mentre in Europa imperversava il terrorismo dello Stato Islamico, è stata un po' la prova generale per il lancio della Costituente. Una prova generale decisamente esplicita nel far capire che il nuovo partito non ammetterà tentennamenti nelle difesa e nel sostegno di tutti i precetti islamici. A partire da quelli in evidente contrasto con la legislazione italiana.

Ed infatti il manifesto della Costituente specifica che potranno far richiesta di adesione soltanto gli aspiranti militanti pronti a sottoscrivere i «principi fondamentali dell'Islam». Le linee guide, insomma, saranno non quelle della politica, ma quelle della religione. Ovvero del sacro e indiscutibile Corano.

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