Elezioni politiche 2022

La priorità di Calenda: un ministero per gli immigrati

Il centrista vira a sinistra e sull'immigrazione chiede permessi facili, sanatoria e ius scholae

La priorità di Calenda: un ministero per gli immigrati

Si scrive Calenda. Si legge Fratoianni. Il leader del Terzo Polo vuole istituire in Italia un ministero per l'Immigrazione. La proposta, che segna la virata a sinistra del polo Azione-Italia Viva, è nascosta tra i capitoletti del corposo programma elettorale. L'agenda Calenda sull'immigrazione è sovrapponibile all'agenda Fratoianni: permessi facili, sanatorie e Ius Scholae. Ma Calenda compie un salto di qualità con la sua ricetta per la gestione dei flussi di migranti: l'ex ministro vuole sottrarre al Viminale il controllo dei confini e introdurre in Italia il ministero per l'Immigrazione. Un unicum in Europa. Ecco la proposta messa nera su bianco nel programma elettorale: «le migrazioni sono un fenomeno complesso, oggi gestito con politiche tra loro contraddittorie da vari Ministeri (Interni, Lavoro, Istruzione, Salute, ecc.). Proponiamo l'istituzione di un Ministero per l'Immigrazione per superare la frammentazione di funzioni dei vari uffici che oggi rende complicato l'orientamento per i migranti e i cittadini, ma anche l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, generando inutili complessità».

Quali le funzioni da attribuire al futuro ministero per l'Immigrazione? Occuparsi di sbarchi e soprattutto di ricollocazione degli immigrati. L'idea è sicuramente una novità. Ma nella ricetta calendiana per la gestione dell'immigrazione spuntano proposte simili a quelle del Pd e della lista Sinistra Italiana-Europa Verde. Il Terzo Polo vuole semplificare le procedure per i richiedenti asilo: «Vogliamo offrire alle persone in cerca di protezione che arrivano in Europa e in Italia l'accesso a una procedura di asilo rapida ed equa. A tal fine, vogliamo superare il trattato di Dublino e creare un Sistema europeo comune di asilo che, dopo una breve fase di registrazione negli Stati alle frontiere esterne, distribuisca i richiedenti asilo negli Stati membri dell'Ue - tenendo conto delle circostanze personali. Rifiutiamo i controlli anticipati della procedura di asilo alle frontiere esterne. Vogliamo vie di accesso più sicure e legali attraverso un'espansione dei corridoi umanitari. Vogliamo sempre garantire il salvataggio in mare, coordinato e finanziato a livello europeo».

Una proposta che sembra copiata dal programma della lista Sinistra Italiana- Europa Verde: che punta sulla «facilitazione della procedura volta al riconoscimento del diritto di asilo e il superamento sistema di Dublino e parametri uniformi nel sistema di accoglienza basato sul ricollocamento pro quota». Gli altri pilastri del programma di Calenda per l'immigrazione sono l'introduzione dello Ius Scholae e la maxi-sanatoria per gli irregolari. Il capo di Azione promette, quando sarà al governo, di «regolarizzazione dei migranti irregolari già residenti in Italia che hanno un lavoro. Non abbiamo convenienza a mantenere tassi di irregolarità che finiscono per inquinare la società, favorendo lo sviluppo del lavoro nero, evasione contributiva, concorrenza sleale e vere e proprie sacche di economia criminale». E di introdurre lo Ius Scholae «per chi abbia frequentato per almeno 5 anni un percorso di formazione in Italia. Inoltre, proponiamo di concedere la cittadinanza a tutti gli studenti stranieri che hanno svolto e completato gli studi universitari in Italia».

Calenda avrà avuto un attacco di nostalgia della sinistra.

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