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Il procuratore Salvi: sanzioni disciplinari

Il pg di Cassazione pronto a intervenire. Spataro boccia Storari e Davigo

Il procuratore Salvi: sanzioni disciplinari

Chi tocca il capo, paga. Si può leggere questo messaggio nell'annuncio del Pg della Cassazione, Giovanni Salvi (nel tondo), di una probabile azione disciplinare contro Paolo Storari.

Il pm milanese si è lamentato con il consigliere del Csm Piercamillo Davigo del fatto che il capo della sua procura, Francesco Greco, non abbia avviato indagini sulle dichiarazioni del faccendiere Piero Amara riguardo ad una loggia massonica, chiamata Ungheria. Cercando «autotutela», gli avrebbe mostrato i verbali secretati degli interrogatori, poi inviati da un «corvo» a giornalisti e almeno un altro consigliere del Csm, Nino di Matteo. Ora si scopre che due mesi prima, nel febbraio 2020, i verbali erano anche nelle mani di un altro indagato nell'inchiesta sul «falso complotto Eni», l'ex manager del gruppo Vincenzo Armanna.

La vicenda di Storari ricorda quella di Stefano Fava, che indagava sullo stesso Amara e, in attrito con il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e l'aggiunto Paolo Ielo, presentò nel 2019 un esposto al Csm e finì sotto processo disciplinare e penale a Perugia. Anche in questo caso sembra che si fosse rivolto a Davigo, ma non fu lui bensì Luca Palamara a consigliargli di seguire le vie formali. Cosa che Storari non ha fatto, anche se Davigo dice di aver informato «chi di dovere» pare informalmente.

Al di là del merito delle due vicende e degli accertamenti da fare, rimane il fatto che due pm in modo diverso cercano tutela al Csm, segnalando presunte scorrettezze dei loro capi e finiscono nei guai. Fatto che non alimenta certo la fiducia dei magistrati e di tutti i cittadini nel loro organo di autogoverno.

Palazzo de' Marescialli, investito dallo scandalo Palamara sul sistema di nomine correntizie, traballa ancor più dopo l'ultima vicenda e la diffusione dei verbali segreti, quasi che di fronte al suo corporativismo e immobilismo ci si possa rivolgere solo ai mezzi d'informazione per denunciare irregolarità negli uffici giudiziari.

Che l'ultimo colpo si pesante lo dice anche l'ex magistrato Armando Spataro, nome storico delle correnti di sinistra, a Mezz'ora in più (Rai3). «Trovo molto singolare quanto avvenuto sia nel comportamento di Storari, sia in quello di Davigo», sottolinea. Anomala, per lui, è «la mancanza di un atto formale con cui trasmettere verbali ad un'autorità superiore». Su Storari: «Se un magistrato lamenta delle scorrettezze, ha una strada molto chiara, scrive al Csm, anche in chiave di autotutela». Quanto a Davigo, «è altrettanto anomalo il suo comportamento: se una consegna è confidenziale toccava comunque a lui protocollare e consegnare al comitato di presidenza. Qui non c'entra il segreto».

Se ambedue non hanno seguito la via maestra, vuol dire che la fiducia nel Csm è vicina allo zero.

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