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Prof mostra in classe le vignette su Maometto. Decapitato in strada

Il killer, un 18enne ceceno islamico, ha gridato "Allah Akbar" prima di essere ucciso dagli agenti

Prof mostra in classe le vignette su Maometto. Decapitato in strada

Un attacco selvaggio, fino allo sgozzamento di un professore inerme. É ancora una volta un giovane musulmano radicalizzato a cogliere di sorpresa la Francia. Non schedato come Fiche S, un 18enne di origine cecena è entrato in azione intorno alle 17 di ieri. Con sé portava un coltello e un fucile. Ma gli è bastata la lama. Ha ucciso un docente reodi aver mostrato ai suoi studenti le caricature di Maometto durante una lezione sulla libertà di parola e di espressione.

L'assassino ha postato su Twitter le immagini della sua esecuzione. Un video raccapricciante della testa mozzata appena prima di essere colpito e ucciso dagli agenti. Secondo l'antiterrorismo è uno dei tanti figli del fanatismo jihadista che ha agito per vendicare «l'affronto» del docente, decapitato per aver tenuto una lezione sulla libertà di espressione nel liceo du Bois-d'Aulne.

Siamo a nord-ovest di Parigi. Mezz'ora di treno dalla capitale. E stavolta il nuovo drammatico attacco ha preso di mira la scuola. Tre settimane dopo l'attentato islamista all'ex redazione del settimanale Charlie Hebdo, che ha lasciato a terra due feriti gravi, è stato colpito un insegnante. Era stato segnalato da alcuni genitori alla direzione per la sua lezione e denunciato da una famiglia. La voce si era sparsa velocemente. A ucciderlo non il genitore di un alunno come si pensava inizialmente, ma il 18enne, che non ha tollerato la libera scelta del docente, Samuel P., professore di storia. Lo ha colpito e poi è fuggito. La polizia di Conflans Sainte-Honorine (Yvelines) ha avvertito alle 17.30, con un messaggio su Twitter, che era in corso un intervento a Place René-Picard, nel distretto delle Hautes-Roches, dove si trova il liceo. L'aggressore è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco a Eragny, non lontano, nel vicino dipartimento di Val-d'Oise dove si era rifugiato. La brigata della squadra anticrimine ha avvistato l'individuo che agitava un coltello. Gli ha intimato di gettarlo. Lui si è rifiutato mostrandosi «aggressivo e minaccioso». Pochi minuti di «trattativa» ed è stato «neutralizzato». Poi la macabra scoperta.

Secondo la polizia, l'autore dell'omicidio avrebbe gridato Allah Akbar prima d'essere abbattuto dagli agenti. Dieci colpi gli hanno sparato gli uomini dell'SPG di Conflans-Sainte-Honorine. Il presidente Emmanuel Macron si è recato sul posto in serata. La polizia aveva intanto istituito un perimetro di sicurezza per circondare la zona. Era stato allertato anche il servizio di sminamento. Si riteneva che l'autore del gesto avesse con sé anche una cintura esplosiva. Ma non era così.

Si cercano ancora connessioni. Il ministro dell'Interno, in missione in Marocco, poco prima delle 19 ha ripreso l'aereo per rientrare in Francia. Il sindaco di Eragny Thibault Humbert parla di attacco di «una violenza inaudita» sottolineando la rapidità con cui gli agenti hanno dovuto neutralizzare il 18enne. Una necessità: per evitare una possibile strage. L'Assemblea nazionale denuncia il «terribile attentato». In piedi per «commemorare» il docente, i deputati hanno parlato di gesto «abominevole», «un orrore». Il ministro dell'Istruzione Jean-Michel Blanquer dice: «É stata attaccata la Repubblica». Marine Le Pen: «Una barbarie».

Apparentemente, il corso del professore era stato verificato dalle autorità scolastiche senza obiezioni. Ma l'8 ottobre era stato contestato da una studentessa ed era finito in un video. Si indaga su eventuali sostegni o complicità del 18enne.

Mentre la questione della laicità e del diritto alla blasfemia resta caldissima.

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