Professor Ferini Strambi Sforza, si è mai presentato al Centro di medicina del sonno del San Raffaele, un paziente disperato che soffriva di colpi di sonno mentre guidava?
«Sì certo, sono molto più diffusi di quanto si creda. Per tutti vale lo stesso consiglio: appena la palpebra si abbassa fermatevi. Mai sottovalutare i primi sintomi».
Be' viene da pensare che l'abbiocco ti viene perché non hai dormito o sei troppo stanco.
«Non è sempre così. Certo, la privazione del sonno è la causa più comune. Se non dormi di notte, prima o poi crolli. Come minimo un adulto deve dormire 4-5 ore per riposare».
E quali sono gli altri motivi?
«La qualità del sonno. Per esempio, le persone che hanno apnee durante la notte possono dormire anche 7 o 8 ore ma è come se ne dormissero quattro. Il riposo è infatti frammentato, perché ad ogni apnea si ha un risveglio della corteccia cerebrale».
Insomma chi russa deve stare più attento alla guida?
«Esatto. Un'altra causa del non riposo frequente è il mioclono notturno, che provoca delle contrazioni alle gambe, i cosiddetti scatti. Ad ogni movimento involontario anche di brevissima durata, corrisponde a un micro risveglio cerebrale. E anche questo paziente è a rischio di colpi di sonno».
In pratica queste persone pensano di essere svegli e attivi durante il giorno e poi possono crollare in qualsiasi momento?
« Diciamo che possono accusare sonnolenza. Chi si addormenta bruscamente invece è il narcolettico. Ma la narcolessia è una patologia più rara».
E che effetti provoca?
«Il narcolettico si addormenta di colpo anche se è impegnato in attività coinvolgenti. Si manifesta negli adolescenti, verso i 15 anni, ma anche in uomini di 35. Purtroppo è una malattia cronica molto invalidante da non confondere con la cataplessia».
Un'altra patologia che provoca colpi di sonno?
«I cataplettici subiscono dei veri e propri cedimenti del tono muscolare: delle ginocchia che cedono, di tutto il corpo che cade a terra. Se colpisce i muscoli del collo, provoca il movimento tipico del colpo di sonno, cioè la testa cade in avanti, ma in questo caso il soggetto rimane vigile e cosciente anche se inerte».
Dunque i colpi di sonno non sono tutti uguali?
«Assolutamente no, ma questo genere di sonnolenza va monitorata e controllata. Ma quando si scopre la causa, il problema si può risolvere».
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