Provincia di Caserta in crisi: verso la chiusura delle scuole superiori

In diverse scuole della provincia di Caserta mancano le necessarie autorizzazioni in materia di antincendio, agibilità, staticità e sicurezza sul lavoro. Il presidente della provincia nelle prossime ore chiuderà gli edifici

Foto d'archivio
Foto d'archivio

Scuole superiori costrette a chiudere per mancanza di soldi. La notizia, che ha dell'incredibile, arriva da Caserta, dove il presidente facente funzioni della Provincia, Silvio Lavornia, in una nota ha fatto sapere che disporrà "la chiusura immediata di tutti gli edifici di competenza provinciale che ospitano le scuole superiori e che risultano senza le necessarie autorizzazioni prescritte dalla normativa in materia di antincendio, agibilità, staticità e sicurezza sul lavoro". Ieri i carabinieri di Caserta hanno disposto su ordine del gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere la chiusura dell’istituto tecnico Buonarroti per inagibilità e da una riunione avvenuta oggi in Prefettura è emerso che altri quattro istituti sarebbero a rischio chiusura, mettendo così a rischio l’anno scolastico e gli esami di maturità. Nei mesi scorsi altri edifici scolastici erano stati sequestrati.

La decisione di chiudere gli istituti arriva dopo l'incontro che si è svolto stamani in prefettura, convocato dietro richiesta urgente di Lavornia, allargato ai sindaci e alle istituzioni scolastiche provinciali e regionali. Lavornia ha illustrato​ ​la drammatica situazione finanziaria dell'Ente e l'impossibilità ad espletare le proprie funzioni e attività istituzionali, con il blocco di ogni operatività. Inoltre, sono stati portati a conoscenza dell'Ufficio ​t​erritoriale di Governo ​"​gli ultimi sviluppi delle indagini giudiziarie e degli accertamenti svolti dalle forze dell'ordine, sempre su delega della Procura della Repubblica, in materia di sicurezza degli istituti scolastici superiori, molti dei quali sprovvisti di qualsiasi certificazione inerente la funzionalità degli immobili ospitanti, come dimostrano i recenti casi del sequestro dell'Itg ​"​Buonarroti​"​ di Caserta e delle altre scuole superiori già poste sotto controllo dagli inquirenti e pronte per essere chiuse a seguito di apposita attività investigativa​".

Per questo, prosegue la nota, "essendo ormai chiaro che le responsabilità ricadono unicamente sulla Provincia e sul suo vertice politico e tecnico e che finora l'Ente non è stato messo nelle condizioni materiale e finanziarie minime per fronteggiare una tale emergenza, con la realizzazione di opere e la attivazione di procedure tese a sanare le diffuse situazioni di illegittimità e di rischio che vivono decine di istituti superiori, il ​presidente già da domani mattina procederà alla firma degli atti amministrativi tesi ad interdire con effetto immediato l'utilizzo totale delle scuole. Di tanto è stata informata anche la ​d​irettrice dell'Ufficio ​s​colastico ​r​egionale della Campania, Luisa Franzese, per l'adozione dei provvedimenti di propria competenza".

Molto amaro lo sfogo di Lavornia: "È l'ultima decisione che avrei voluto prendere in vita mia perché, da insegnante, mai mi sarei sognato di chiudere una scuola soprattutto in un territorio difficile qual è Terra di Lavoro, contrastando anche con i miei principi di educatore. "​Fino ad oggi ​- prosegue - ​ho cercato di evitare tutto questo ma ormai non è più procrastinabile la chiusura degli istituti non a norma, atteso che lo impone la legge come dimostrano i diversi casi di sequestro degli edifici operati dalla ​m​agistratura fino ad oggi ed altri che arriveranno nei prossimi giorni. ​Il governo sordo non ha voluto ascoltare le nostre richieste di aiuto, non ha raccolto finora nessun nostro appello rendendo praticamente la Provincia un e​nte morto incapace di assolvere a qualsiasi funzione e compito istituzionale attribuitogli tanto dalla Costituzione quanto dalla normativa vigente​".

Oggi​, sottolinea Lavornia,​ "abbiamo dovuto prendere atto della impossibilità di mantenere aperte ancora le scuole prive di certificazioni di sicurezza, quindi domani emanerò il decreto di chiusura. ​Mi dispiace per gli studenti e per le loro famiglie, per i docenti e gli operatori scolastici tutti, purtroppo, però, non abbiamo altra strada che arrenderci alla triste realtà dei fatti e rispettare la legge. ​Da domani saremo all'opera per trovare soluzioni alternative, di concerto anche con i ​si​ndaci e gli amministratori locali". ​

Poche ore prima dell'ultimo disperato appello di Lavornia era intervenuto il presidente della Regione, Vincenzo De Luca: "Faremo quello che è nelle nostre possibilità dando priorità all’apertura delle scuole. Abbiamo approvato un atto deliberatorio con cui stanziamo un milione di euro a favore delle scuole della provincia di Caserta, siamo pronti a dare 50 mila euro a ogni istituto scolastico per i problemi di manutenzione ordinaria di messa in sicurezza per poter avere l’agibilità. La situazione della Provincia di Caserta è estremamente preoccupante, ma è una grande lezione per i cittadini casertani, nel senso che dobbiamo imparare a scegliere meglio i nostri rappresentanti nelle istituzioni. Al di la delle bandiere di partito, le persone si devono scegliere per rigore e capacità amministrative perchè quando ci si perde in logiche clientelari poi i risultati sono questi e chi paga sono le famiglie".

E a chi gli domandava di un eventuale intervento da parte del governo, ha risposto in questo modo: "L’Esecutivo ci dovrebbe dire solo parole pesanti perché non è che qui prima mangiano i soldi e poi chiedono. Il governo, ricordo, qui ha già fatto molto come per la situazione delle ecoballe e della terra dei fuochi, e ha stanziato mezzo miliardo di euro".

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