Il vino sì, lo smartphone sì, gli elettrodomestici sì. Il whisky no, la polizza vita nom, l'abbonamento ai servizi streaming no. Un nuovo decreto del ministero del Lavoro sta per cambiare le modalità di utilizzo del reddito di cittadinanza aprendo ad acquisti che oggi sono espressamente vietati. L'erogazione del sussidio, infatti, è agganciata a una carta acquisti che funziona come la «vecchia» social card»: si possono solo sostenere spese per beni alimentari negli esercizi convenzionati e nelle farmacie. La card del reddito permette, inoltre, di pagare le bollette e, come stabilito dal decretone, prevede la possibilità di prelevare contanti con cifre variabili da 100 a 210 euro mensili a secondo dell'importo ricevuto e di effettuare bonifici per mutuo o affitto.
Ed è proprio dal decretone che bisogna ripartire per comprendere i motivi della svolta. Secondo le prime stime, infatti, dei 750mila cittadini ammessi al beneficio circa 100mila sarebbero pronti a rinunciare perché destinatari di un importo inferiore a 200 euro che, comunque, li espone a una serie di obblighi (come la stipula del Patto per il lavoro) nonché di controlli incrociati. E poiché la legge prevedeva l'emanazione di ulteriori decreti da parte del ministero per ampliare l'elenco dei beni (a partire dai capi d'abbigliamento), ecco che i tecnici di Di Maio sono scesi in campo. Secondo quanto riferito dal Messaggero, nel novero delle spese ammissibile rientreranno, pertanto, vestiti, mobili, libri, giocattoli, elettrodomestici piccoli e grandi e persino andare a pranzo fuori. Confermato lo stop all'utilizzo dei soldi della card per gioco d'azzardo e scommesse, si proibirà esplicitamente l'acquisto di superalcolici, gioielli e altri beni di lusso, antiquariato e prodotti finanziari. I limiti sui prelievi, infine, resteranno invariati.
Le card attualmente in circolazione sono 500mila con una dotazione compresa tra 40 e 1.350 euro. La seconda mensilità del reddito dovrebbe essere caricata entro fine maggio. Come detto, il rischio-flop è talmente elevato che il governo ha già predisposto il decreto Famiglia da finanziare con quanto residuerà dallo stanziamento del reddito (1 miliardo circa si stima), motivo per il quale la Ragioneria generale dello Stato ha già bocciato il testo per la sua aleatorietà. In ogni caso, l'ampliamento delle categorie di beni che è possibile acquistare dovrebbe consentire ai circa 5 miliardi che dovrebbero essere effettivamente erogati ai sussidiati di entrare in circolo nell'economia reale e determinare un incremento dei consumi e, quindi, del Pil. Tant'è vero che le associazioni dei consumatori (molto ascoltate dai Cinque stelle) che quelle dei retailer di elettrodomestici avevano invocato maggiore flessibilità.
La misurazione degli eventuali effetti positivi e dell'efficacia del sistema dei controlli è comunque rinviata a dopo il voto europeo. In primo luogo, perché la prima stima del Pil del trimestre in corso arriverà ad agosto. In secondo luogo, perché mancano i navigator nei Centri per l'impiego, manca il sistema informatico che farà incontrare domanda e offerta di lavoro e, infine, manca chiarezza sul sistema delle sanzioni per chi si rifiuterà di lavorare. Restano sulla carta le pene da 2 a 6 anni di reclusioni per chi presenta dichiarazioni mendaci.
Ma i controlli eseguiti negli ultimi anni dalla Guardia di Finanza hanno riguardato meno dello 0,5% dei potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza in quanto mirati ai potenziali grandi evasori più che a coloro che cercano di «truffare» i famosi 780 euro mensili. Dunque, almeno per tutta l'estate per oltre 600mila fortunati vino, pizza, magliette e moka elettrica saranno gratis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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