A Parigi torna l'incubo terrorismo proprio nel giorno del primo anniversario dell'attentato alla redazione di Charlie Hebdo. E in Italia l'ultimo attacco nella capitale francese - dove un uomo che brandiva un coltello e indossava una falsa cintura esplosiva ha tentato di entrare in un commissariato al grido di «Allah Akbar» prima di essere ucciso dalla polizia - si riflette nel sentimento di insicurezza ancora diffuso tra la popolazione.È di ieri, poi, l'ultima minaccia diretta rivolta al nostro Paese. Un nuovo video di Al Qaida nel Maghreb islamico minaccia: «Colpiremo a Napoli... Roma... Madrid. Le esplosioni saranno ovunque», afferma un combattente, secondo quanto riferisce su Twitter Rita Katz, direttrice di Site. Mercoledì il sito di monitoraggio del jihadismo online aveva riferito di un nuovo filmato dell'Aqmi in cui un jihadista Abu Baseer al Bumbari, liberato dal Mali in cambio dell'ostaggio francese Serge Lazarevic nel 2014, incitava ad attaccare la Francia. In Italia si diffonde un sentimento di paura.Uno stato d'animo certificato anche dal questore di Roma, Nicolò D'Angelo. Presentando i dati sulla sicurezza nel 2015 il questore, pur sottolineando che la presenza di militari e forze dell'ordine in strada per il Giubileo ha avuto come effetto un calo dei reati, ha ricordato come resti alta «la percezione di insicurezza nei cittadini». «Cambiarla è la grande sfida», ha proseguito D'Angelo, ma non è facile, soprattutto a causa della minaccia del terrorismo. Piccoli accorgimenti, come quello di accendere i lampeggianti dei mezzi delle forze dell'ordine che pattugliano la città, sono un modo per far capire come l'attenzione resti alta. Perché, come ha ricordato ieri la presidente della Camera, Laura Boldrini, di fronte a una minaccia «globale» come quella del terrorismo, «tutti i Paesi oggi sono a rischio potenziale». Quanto al nostro Paese, ha concluso la Boldrini, «ritengo non si possa dire che siamo fuori rischio, ma c'è tutta l'attenzione necessaria per far fronte a questa situazione».Intanto gli echi parigini innescano reazioni anche da parte della politica. Ieri il governatore lombardo Roberto Maroni ha voluto dire la sua su Facebook, proponendo di estendere all'intero territorio nazionale la legge «antivelo» entrata in vigore da pochi giorni in Lombardia. «Dobbiamo combattere questi criminali con grande fermezza e determinazione - ha spiegato Maroni - e nessuna pietà». Tre le «cose da fare subito: ristabilire i controlli alle frontiere, rimpatriare tutti i clandestini e applicare ovunque il divieto lombardo di entrare col volto coperto in ospedali e uffici pubblici».Ma l'esecutivo non ha intenzione di sospendere Schengen ripristinando il controllo dei documenti ai confini, come ha ribadito due giorni fa il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Sul punto il presidente della Lombardia se la prende con il premier che, a suo dire, più che del contrasto al terrorismo si preoccuperebbe di «salvare i suoi amici banchieri». Mentre «noi - conclude Maroni - lottiamo per garantire la sicurezza ai nostri cittadini». È invece rivolta soprattutto alla mancanza di una strategia dell'Ue la polemica sollevata da Giorgia Meloni.
La presidente Fdi ricorda come a un anno dalla strage di Charlie Hebdo «la minaccia terrorismo è sempre più forte in Europa», ma «ci si chiede ancora come affrontare quella che non è più una semplice emergenza immigrazione ma una pericolosa realtà con cui tutti i giorni facciamo i conti».MMO- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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