Milano «È un contentino ai Comuni per rimpinguare le loro casse». Più che un sospetto quello di Corrado Sforza Fogliani, presidente del Centro studi di Confedilizia, è una certezza: l'introduzione della superficie in metri quadri nelle visure catastali permetterà ai Comuni di incassare di più.
Cosa cambia in concreto?
«I Comuni saranno facilitati e avranno quindi più entrate dalla tasse sui rifiuti urbani. Non è detto che tutti paghino di più ma sicuramente pagheranno di più quelli che abitano in palazzi antichi e dimore storiche, cioè quelli che già adesso hanno più spese e continueranno a pagare l'Imu».
Eppure l'Agenzie delle entrate parla di semplificazione.
«Una semplificazione per i tassatori. Bisogna sempre guardarsi alle spalle quando parlano di “equilibrio”, “riorganizzazione” e “semplificazione”. Il pericolo è dietro l'angolo: se fanno una qualche modifica non è certo per perderci. Tutte le novità sono fatte per un solo obiettivo, fare cassa».
Più Tari per tutti, quindi?
«Il vero problema della Tari è che con questa tassa devono coprire i costi e i contribuenti non hanno nessuna rappresentanza nell'accertamento dei costi e nella gestione del servizio. Spesso c'è una cattiva gestione ma i contribuenti non possono conoscere come sono gestire le risorse».
Si ipotizza da tempo una riforma radicale e organica del catasto, invece questo sembra un palliativo.
«I primi a chiedere una riforma equilibrata siamo noi, a patto che ci sia anche una verifica onesta e leale. L'ipotesi di riforma è stata bloccata per un motivo molto semplice: Grazie ad un accertamento reale, razionale e onesto avrebbero dovuto diminuire le tasse perché gli attuali valori degli immobili sono a praticamente a zero. Quindi questo non lo faranno mai, semmai le aumenteranno».
E i malumori tra Agenzie delle Entrate e governo si notano anche da una singolare “errata corrige”.
«Nella prima versione del comunicato l'agenzia parla di novità “che manda definitivamente in soffitta” i vecchi metodi. Nel secondo invio, riveduto e corretto, questa formula non esiste più. E il conflitto probabilmente parte proprio dal blocco deciso dal governo della riforma del catasto.
Un'altra occasione persa».