Ma quale spartizione: i profughi restano a noi

La proposta europea per la ridistribuzione dei migranti è un trucco. Tutti quelli già sbarcati rimarranno qui e quelli che sbarcheranno quasi

Ma quale spartizione: i profughi restano a noi

Se pensate che ci abbiano semplicemente lasciato con un pugno di mosche in mano disilludetevi. La realtà è molto peggiore. Si stanno facendo beffe di noi. Con il tacito consenso di un governo italiano che non alza un dito per denunciare l'inganno. Per capirlo basta un'occhiata alla proposta per la redistribuzione dei migranti richiedenti asilo da Italia e Grecia varata ieri dalla Commissione Europea. A prima vista non sembra neppure male e dovrebbe, in teoria, sgravarci del peso di 24 mila migranti per redistribuirli in altri 22 paesi dell'Unione. Ma il diavolo si nasconde sempre nei dettagli. Coda e zoccoli si celano, in questo caso, nelle clausole che determinano la «ripartibilità» dei migranti in base alla loro nazionalità e alla data d'arrivo sulle nostre coste. Stando al testo presentato ieri a Bruxelles dalla Commissione Europea verranno «ripartiti» solo i richiedenti asilo di nazionalità eritrea e siriana arrivati dopo il 15 aprile di quest'anno. In pratica nessuno dei 165mila e passa arrivati in Italia nel 2014 e degli oltre 30mila sbarcati nei primi 4 mesi e mezzo del 2015 si muoverà dal nostro Paese. Dunque per il pregresso siamo già condannati a tenerci più di 190mila persone.

Ma con quelli arrivati dopo non andrà meglio. Il dettaglio diabolico, quello che ci condanna a far fronte da soli anche alla quasi totalità degli sbarchi prossimi venturi, è la clausola in base a cui solo i richiedenti asilo provenienti da Eritrea e Siria saranno «spartibili». Sorvoliamo per un attimo sull'«abominio» di una norma europea che discrimina tra migranti spartibili e no. Concentriamoci, invece - visto che moralità «l'è morta» - sull'elemento chiave della truffa giocata ai danni dell'Italia. Per capirlo bastano gli elenchi del Viminale in cui si specifica la nazionalità dei 64.886 migranti hanno richiesto asilo nel nostro Paese nel corso del 2014. All'interno di questa già selezionata minoranza (64mila a fronte di oltre 165mila sbarcati) i siriani sono solo 505. Gli eritrei, invece, appena 480. Dunque anche calcolando un incremento negli arrivi non potremo riallocare più di mille richiedenti asilo rispetto ai 20mila garantiti dalla proposta delle Commissione.

L'ennesima fregatura rifilataci da Bruxelles è anche figlia dell'aurea di «sinistro» buonismo con cui le nostre autorità giustificano la necessità di accogliere chiunque arrivi su un barcone. Nella narrativa del Pd e della sinistra gran parte di quei disgraziati fuggono da guerre e tormenti. Ed infatti in nome di quella narrativa oltre 40mila dei 165mila sbarcati nel 2014 si sono dichiarati siriani. Altri 34mila hanno raccontato, invece, di fuggire dall'Eritrea. Quando però si analizzano le 64.886 richieste d'asilo del 2014, richieste basate non su semplici dichiarazioni, ma su documenti e attestazioni comprovabili, si scopre che la maggioranza di quei disgraziati arrivano da Nigeria, Mali, Gambia, Pakistan e Senegal. Eritrei e siriani si riducono, invece, ai minimi termini. Purtroppo però la narrativa usata dalla sinistra per convincerci della necessità ineludibile di accogliere chiunque provenga dalle coste libiche fa breccia anche a Bruxelles. E diventa il presupposto ideologico dell'ennesima truffa rifilataci dalla Commissione.

Le beffe ai nostri danni comunque non finiscono qui. La proposta per la redistribuzione teorica di 24mila migranti provenienti dall'Italia e 16mila dalla Grecia prevede anche un contributo di 6mila euro a testa per ciascun migrante accolto dai 22 paesi chiamati in teoria ad aderire alla proposta.

Dunque dopo aver pagato per mantenere gran parte dei migranti accolti sul proprio territorio l'Italia contribuirà, in veste di terzo contribuente europeo, a sovvenzionare i partner europei campioni d'egoismo. Un tempo si diceva «cornuti e mazziati». Da oggi basta dire Europei.

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