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Quando il grillino D'Incà attaccava l'inciucio di Renzi

Al pentastellato Federico D'Incà è stato affidato il Ministero dei Rapporti con il Parlamento. Ma nel 2014 tuonava: "È stato legittimato un nuovo governo che non ha le basi parlamentari"

Quando il grillino D'Incà attaccava l'inciucio di Renzi

"È stato legittimato un nuovo governo che non ha le basi parlamentari". E l'autore di tutto è "il Signor inciucio". No. A parlare non è un esponente leghista, indignato per la nascita del governo giallorosso. Le frasi piene di rabbia furono pronunciate nel febbraio 2014 dal pentastellato Federico D'Incà, che oggi è il nuovo ministro per i Rapporti con il Parlamento.

Il giorno del giuramento del governo Renzi, D'Incà, si era scagliato contro il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, "per le ingerenze dirette che permettono di usurpare la Costituzione" e definendo Renzi il "Signor inciucio". Ma ora, in un inciucio simile, quello che ha fatto nascere il Conte bis, ci è finito anche lui.

"Ci troviamo di fronte a una maggioranza farsa", tuonava il nuovo ministro, rivolgendosi agli stessi membri del Pd a cui oggi siede affianco, come ricorda la Verità. "Non meritate di rappresentare gli italiani", diceva D'Incà, parlando di "scenario inquietante dei poteri forti che tramano nell'ombra" e di "accordi tra finti nemici, in realtà collusi amici di merende".

E adesso, invece, è proprio lui ad essere diventato uno di quegli amici collusi contro cui si scagliava nel lontano 2014. Nel governo Conte gestirà il ministero per i Rapporti in Parlamento, che coordina la presenza dei membri del governo e la loro partecipazione alle programmazioni. Dovrà presentare alle Camere disegni di legge ed emendamenti, portando i pareri del governo: un mediatore tra l'esecutivo e le due Camere.

Lo stesso ruolo che hanno rivestito anche gli "amici di merende" del "Signor Inciucio", con i quali ce l'aveva tanto D'Incà.

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