Risintonizzarsi. Passare al lato B delle regionali. Oltre le dinamiche del campo largo e il confronto nel centrodestra. Non solo Antonio Decaro, Roberto Fico e Alberto Stefani. Nella giungla delle liste, tra i sommersi e i salvati, ci sono i due palestinesi forse traditi dalle uscite discutibili, il flop di Maria Rosaria Boccia e la rivalsa di Gennaro Sangiuliano. E, boom, Pellegrino Mastella, erede di Clemente, che se tutta l'Italia fosse come Benevento sarebbe il presidente del Consiglio per distacco. Nichi Vendola?. Alla fine il nostalgico ritorno in Puglia fallisce. Tutta colpa della lista di Avs, che manca lo sbarramento del 4% nonostante le quasi 10 mila preferenze dell'ex governatore. Partiamo dalle sorprese della nottata. Sangiuliano sembrava in difficoltà ma alla fine la spunta, Vendola viene tradito dalla performance dei rossoverdi. Dopo un lungo testa a testa, l'ex ministro della Cultura si piazza secondo a Napoli con Fratelli d'Italia. Il bottino dice 9900 preferenze. Per Sangiuliano è la terza vita in poco più di un anno. Ministro, corrispondente Rai dalla Ville Lumière, consigliere regionale a Napoli. Dal Collegio Romano (sede del Mic) al Maschio Angioino passando per Parigi. Delusione per Vendola. Fallito l'effetto nostalgia. Sotto le attese il risultato di Maria Rosaria Boccia. L'imprenditrice, al centro delle vicende che hanno portato alle dimissioni di Sangiuliano, prende 160 voti con il movimento di Stefano Bandecchi.
Grandi delusioni e grossi exploit. Nella prima categoria rientrano di sicuro i due palestinesi in corsa in questa competizione. Svanito l'effetto delle piazze pro-Pal, non ce la fanno Souzan Fatayer in Campania e Jarban Bassem in Puglia. Della "palestinese napulitana" lanciata da Avs a Napoli si ricorderà qualche polemica. Come la condivisione di un post-antisemita in cui si rimpiangeva "l'incompleta missione di Hitler". Del secondo, medico candidato dal M5s a Bari, resteranno impressi i post in cui condivideva un'immagine di Gesù Cristo sulla croce, con dietro la bandiera della Palestina e una kefiah sul bacino e l'altro con una Madonna, sempre con indosso il tipico indumento simbolo dei pro-Pal e in braccio Gesù Bambino. Bassem si ferma sotto quota mille voti, a Fatayer non ne bastano 5mila per farcela.
In fatto di voti, invece, ha dimostrato di non avere rivali, almeno nel Beneventano, il candidato Pellegrino Mastella, figlio di Clemente. Per lui 13.841 preferenze sulle totali 17.701 conquistate dalla lista mastelliana Noi di Centro, la più votata nel Sannio. Bocciata, invece, in quota Lega, con 964 voti, Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo, detto Giogiò, giovane ucciso a Napoli nel 2023 per una banale lite. Non entra in consiglio in Campania nemmeno Stefano Bandecchi, candidato governatore con la sua lista.
Sorprende, invece, la performance di Dario Bond, candidato in Veneto con FdI. L'unico a battere, a Belluno, Luca Zaia, primo eletto in tutte le altre circoscrizioni. Per lui 7104 preferenze contro le 5926 dell'ex governatore.