Quando Travaglio tifava per il sorteggio

In un video del 2021 suggeriva di "spezzare le correnti" al Csm. Ora cambia idea

Quando Travaglio tifava per il sorteggio
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C'era un tempo non lontano in cui il fustigatore del governo Marco Travaglio era favorevole al sorteggio del Csm, a tal punto da considerarlo l'unica arma per spezzare il correntismo. Sì, avete letto bene: un fervido sostenitore di uno dei temi cardine della riforma della giustizia su cui i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi al prossimo referendum.

Era il 7 giugno 2021 e il direttore del Fatto quotidiano, ospite su La7 dalla Gruber, sciorinava la soluzione finale: "Se vuoi sbaragliare le correnti è inutile mettersi a fare tic tic toc toc. Devi mettere una riforma costituzionale che sorteggia i membri del Csm", asseriva il giornalista. "Quello che propongono i Cinque Stelle...", lo incalzava la conduttrice. Ma lui precisava: "No, anche Forza Italia, pensa te. Ma è l'unica cosa da fare".

Il pensiero si faceva poi ancora più chiaro: "Almeno per 10 anni, finché la magistratura non è uscita da questo colossale sputtanamento, bisogna inserire un elemento di casualità in coloro che la giudicano e l'unico modo è sorteggiarli. Se un magistrato Pinco Pallino ha il potere di arrestarmi, potrà avere il potere di giudicare i suoi colleghi? Per quale motivo non li possiamo sorteggiare, li sorteggiamo fra i magistrati, eh, mica tra i passanti. Questo però lo devi fare con una riforma costituzionale, io penso che sia l'unica soluzione. Il resto l'hanno già cambiato 80 volte il sistema elettorale del Csm e le correnti hanno sempre trovato il modo di ficcarci il becco". Lapalissiano. D'altronde, era un pensiero che in quel momento collimava perfettamente con quello del procuratore Nicola Gratteri, oggi frontman del comitato del No, che sosteneva come "la mamma di tutte le riforme" fosse "quella del Csm" e che "l'unica via d'uscita" al correntismo fosse il sorteggio. Ed era anche lo stesso pensiero che fino ad allora si poteva leggere sulle colonne dello stesso quotidiano direttore da Travaglio.

Qualche esempio? Nel 2017 il magistrato Bruno Tinti scriveva: "Per il Csm servirebbe il sistema del sorteggio, come al tempo dei Dogi. (...) I magistrati che compongono il Csm sono tutti correntocrati; nessun indipendente è stato mai eletto, siamo arrivati alle nomine a pacchetto: se ci sono 40 posti di Cassazione da coprire le fazioni se li spartiscono". A settembre 2018 Travaglio teneva il punto: "Ormai l'indipendenza della magistratura è affare troppo serio per lasciarlo nelle mani dei magistrati: solo una riforma costituzionale che abolisca i membri laici e designi i togati col sorteggio può restituirci l'autogoverno perduto". A maggio 2020, invocava un "sistema misto fra sorteggio ed elezione per la scelta dei membri togati del Csm (proposto da Bonafede, ma poi archiviato su richiesta di Pd e Anm), per lasciare al caso almeno la selezione dei candidati, fra i quali poi i magistrati eleggeranno i propri rappresentanti".

Ora la musica è cambiata e Travaglio, dopo aver diffuso le bufale su Falcone e Borsellino, ha abbracciato una sorta di "pentitismo". Per carità, solo gli stupidi non cambiano idea. E ora il giornalista diventa dubbioso. "Il sorteggio è lo specchietto per le allodole: li sorteggiamo così aboliamo le correnti. Se fosse vero che il Csm è tutto formato da magistrati sorteggiati, io sarei favorevolissimo (...

) Sarei favorevole se si abolisse quel terzo di politici che sono il vero cancro dentro il Csm. Io sarei per un Csm tutto sorteggiato ma tra magistrati (...) A parte il fatto che poi anche tra i sorteggiati ci sono un sacco di magistrati che appartengono alle correnti", è la posizione attuale di Travaglio.

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