
Due titoli, quasi mezzo milione di euro di fondi pubblici, nessun film arrivato al pubblico. È la storia complessa di "Cavalieri nel vento", lungometraggio dedicato al cantautore Ivan Graziani, marchigiano di adozione, e del suo "doppio", un docufilm sostenuto dalla Svim (ora Svem), partecipata delle Regione Marche. Una vicenda che è arrivata in Parlamento, con un'interrogazione dell'onorevole Antonio Baldelli (Fdi).
Il parlamentare, nel testo che è stato depositato alla Camera dei deputati, ripercorre un lungo elenco di atti amministrativi. In sintesi: "Cavalieri nel Vento", nel 2019, viene finanziato dalla Regione Marche per un importo di 260mila euro. La Regione, ai tempi, era governata dalla Giunta di Luca Ceriscioli, dem. Poi "in data 24 luglio 2019" anche la Svim (Sviluppo Marche, che oggi si chiama Svem) "integra il piano, inserendo un apporto economico di 200mila euro a favore di un progetto con lo stesso titolo". L'intervento viene "approvato dalla Giunta" regionale ma il Servizio Turismo della Regione "sottolinea a Svim la sovrapposizione" tra i due contributi. La partecipata, che ai tempi era presieduta da Gianluca Carrabs, già assessore ai Lavori Pubblici, esponente di Avs e oggi candidato in sostegno di Matteo Ricci, dà vita a un "nuovo contratto di associazione in partecipazione con la Vr Worlds", la casa di produzione cinematografica di "Cavalieri nel vento". L'oggetto del nuovo contratto è la "realizzazione di un docufilm intitolato Cavalieri del vento: noi non moriremo mai, opera distinta solo nella forma ma sostanzialmente riconducibile allo stesso soggetto artistico e produttivo", annota il deputato nella sua interrogazione. Il contributo stanziato, in questo caso, è di 200mila euro.
Ma sia il lungometraggio sia il film, a oggi, non sembrano essere mai stati completati o distribuiti. Così la Svem (la ex Svim) e la Regione Marche (il cui presidente ora è Francesco Acquaroli, di Fdi) si muovono. La Svem avvia un'azione legale per inadempienza. La Regione tenta il recupero delle somme "escutendo una fideiussione che sembrerebbe non coprire quanto erogato". Ma la vicenda non finisce qua. L'esponente di Fdi, nel domandare al ministero della Cultura se il progetto abbia ricevuto ulteriori finanziamenti, evidenzia anche un altro aspetto. In base alla visura, "Vr Worlds - scrive Baldelli - risulta amministrata da persona ultraottantenne mentre la sede legale della società appare fissata in un immobile non compatibile con l'attività di produzione audiovisiva che sembrerebbe destinato a deposito". Almeno così sembra da Google Street View.
La questione, che irrompe nella campagna elettorale per le Regionali, rischia di lambire politicamente anche altri esponenti dem. Del resto, nella Giunta regionale che ha votato le delibere elencate da Baldelli, sedevano anche Angelo Sciapichetti, segretario provinciale del Pd di Macerata e Fabrizio Cesetti, che corre per un terzo mandato in Consiglio, sempre con il Pd.
Per il meloniano, infatti, "non è un caso che i protagonisti di questa vicenda - dice al Giornale - si ripresentino puntuali anche a queste elezioni, a partire da Carrabs e dai vecchi assessori regionali del Pd". Il tutto in attesa del film su Ivan Graziani, che un lungometraggio lo meriterebbe davvero.