La sua ombra continua a insidiare (e non poco) il Movimento 5 Stelle, già alle prese con delicate questioni interne che potrebbero far esplodere l'ennesima bomba e dividere ulteriormente il mondo giallo. Un ritorno di Alessandro Di Battista continua a essere uno scenario concreto e - a detta di molti - a stretto giro potrebbe diventare realtà. Le conseguenze delle ipotesi sono chiare all'ala governista dei pentastellati, che temono una spallata dell'ex deputato all'esecutivo giallorosso. Ha fatto tanto discutere la recente decisione di sospendere per un mese Ignazio Corrao (da sempre al fianco dello storico attivista) e altri due europarlamentari per aver votato in dissenso rispetto al gruppo all'Europarlamento per quanto riguarda il pacchetto di investimenti per combattere gli effetti economici negativi nell'ambito dell'emergenza Coronavirus.
Una decisione che l'ala facente capo a Dibba interpreta come una dichiarazione di guerra. I sospetti li ha anche Barbara Lezzi: "Parliamoci chiaro, questa mossa è fatta per isolare Alessandro, reo di aver presentato una proposta. Parlare di temi e chiedere di non rinnovare alla guida della più potente partecipata di Stato un inquisito è diventato per il M5S uno stigma". Lo stesso ex ministro per il Sud ha lanciato chiare frecciatine nei confronti dei vertici: "Per loro è evidentemente più facile sedere al tavolo con Franceschini, la Boschi e Salvini". E anche Giulia Grillo vuole vederci chiaro. "È cambiata la linea politica? Può accadere certo, siamo in democrazia. Ma quando è stato discusso? Dove? Con chi?", si interroga.
La (possibile) mossa di Di Battista
In molti hanno invitato Di Battista a uscire definitivamente allo scoperto, lanciando la propria candidatura alla guida del M5S e a chiedere una definitiva accelerata per gli Stati generali. I suoi fedelissimi sono convinti che l'infinito rinvio non sia dovuto tanto all'emergenza Covid-19, ma che sia dettato dalla volontà di chi vuole tenersi stretta la poltrona: "Abbiamo perso le europee, tutte le regionali, cos'altro stiamo aspettando, di sparire?". Molti ministri grillini temono che il suo intento sia quello di far cadere il governo guidato da Giuseppe Conte, ma il presidente del Consiglio non crede affatto a questa possibilità.
La pensano diversamente i big dei 5 Stelle, che ora vedono la figura di Luigi Di Maio minacciata da un eventuale ritorno dell'ex deputato. E, come riportato da La Repubblica, chi è vicino all'attuale ministro degli Esteri non usa giri di parole per definire l'amico/avversario: "Lui fa così, si posiziona a favore quando non ha la forza di andare contro, ma alla fine farà cadere il governo". Ha molte volte tuonato sul fatto che il Partito democratico abbia tutti gli affari europei. Sta per caso chiedendo un rimpasto? "Ma se il rimpasto ci sarà, Renzi metterà un veto su Conte e crollerà tutto".
Infine c'è chi, come Roberto Fico, tema che l'ala Dibba possa cercare un nuovo asse con la Lega. Intanto il Movimento continua a essere diviso, spaccato, minacciato e fragile. Senza un vero leader.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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