Un quadro chiarissimo sulla posizione di Galan nell'inchiesta Mose, con un'ordinanza di settecento pagine, più altre 159mila di allegati (intercettazioni, brogliacci, verbali della Gdf, interrogatori) «ampiamente motivati» secondo la relatrice del Pd, e dunqu si presume ampiamente letti e analizzati. Sicuri? Le carte complete sono arrivate alla Camera - con straordinaria velocità - dalla Procura di Venezia l'11 giugno scorso. Da quel giorno al voto in aula sull'arresto di Giancarlo Galan sono passati 41 giorni. Per farsi un'idea dell'inchiesta e del materiale raccolto dai pm a carico di Galan e degli altri indagati, non basta leggere l'ordinanza, ma bisogna addentrarsi (come hanno dovuto fare i cronisti che hanno seguito l'inchiesta) nella giungla degli allegati, 160mila pagine in tutto, un mare di carta. I deputati che hanno valutato la richiesta della Procura su Galan, l'avranno fatto? Possibile, ma improbabile. Facciamo un calcolo. Per leggere 160.000 pagine in 41 giorni bisognerebbe leggere una media di 3.902 pagine al giorno. In altri termini bisognerebbe essere in grado di leggere (e possibilmente capire) 390 pagine all'ora (6,5 al minuto), leggendo tutti i giorni, per 10 ore ininterrotte, carte e documenti di difficile lettura. Quanti deputati l'hanno fatto?I più, se va bene, avranno dato una lettura alla relazione della Giunta per le autorizzazioni trasmessa alla Camera l'11 luglio, e che presenta il vantaggio di avere dimensioni molto più agili, soltanto 53 pagine. Ma che non rappresenta un quadro completo dell'inchiesta, ma il parere che dell'inchiesta si è fatto la Giunta parlamentare, un parere favorevole alla richiesta di custodia cautelare espressa dalla Procura. Nella relazione, oltre ad un estratto dei resoconti delle sedute sul caso Galan, il montiano Rabino riassume il quadro accusatorio (in tre paginette, da 160mila pagine di inchiesta...), i capi d'imputazione, motiva la richiesta di carcere, dà conto delle controdeduzioni di Galan ma le dichiara ininfluenti, smontandole punto per punto.Ad esempio, sul rifiuto di un interrogatorio più volte chiesto da Galan, «ad avviso del sottoscritto relatore non si può ritenere che sia indice sintomatico di intento persecutorio il rifiuto di compiere un'attività che il codice di rito non impone. Poi, siccome altri indagati non parlamentari sono stati carcerati, anche a Galan è giusto tocchi la stessa sorte. «Non potendosi riconoscere alcun privilegio personale per i membri delle Camere - scrive il relatore di Scelta civica -, deve esserci parità di trattamento tra il parlamentare e coloro che sono stati colpiti da misure cautelari nella medesima ordinanza».
E poi c'è il rischio di reiterazione del reato, altro argomento convincente, secondo la maggioranza dei deputati della Giunta, che il 10 luglio ha deliberato l'ok alla richiesta di arresto. Più semplice leggersi solo queste cinquanta paginette invece che l'inchiesta vera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.