"Quelle manovre anti governo". Tensione tra Fdi e Quirinale

Bignami chiede smentite su un articolo della Verità. Il Colle: "Attacco ridicolo"

"Quelle manovre anti governo". Tensione tra Fdi e Quirinale
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Un complotto. Un piano di Re Sergio per far cadere la Meloni con un "provvidenziale scossone". Una "manovra" per affidare a un tecnico Palazzo Chigi in attesa che il centrosinistra si compatti attorno a un candidato premier moderato e competitivo. Questo e altro in una storia raccolta e pubblicata dal quotidiano La Verità e poi velocemente rilanciata da Galeazzo Bignami, presidente dei deputati di Fratelli d'Italia. "Confidiamo che la ricostruzione sia smentita senza indugio". E infatti, altro che smentita, al Colle c'è "stupore" perché "la dichiarazione del capogruppo alla Camera del partito di maggioranza relativa sembra dar credito all'ennesimo attacco alla presidenza della Repubblica costruito sconfinando nel ridicolo". Come dire: una polpetta avvelenata, siete caduti in una trappola.

Ma no, replicano dal palazzo del governo, quale polpetta. "Né FdI né tantomeno Palazzo Chigi hanno mai dubitato della lealtà istituzionale del capo dello Stato con il quale il governo ha sempre interloquito con totale spirito di collaborazione, non da ultimo sugli importanti dossier internazionali, dal Medio Oriente all'Ucraina - si affretta a precisare Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza - Bignami non si riferiva al Quirinale". A smentire deve essere Francesco Saverio Garofani, ex parlamentare Pd per tre legislature, consigliere per la Difesa di Sergio Mattarella, quello che avrebbe parlato dello scossone. "Sarebbe cosa opportuna, si risolverebbe tutto sul nascere".

Il retroscena scritto dal direttore Maurizio Belpietro è corredato da un articolo firmato Ignazio Mangrano che corrisponde a un testo spedito il giorno prima a vari giornali da un tal Mario Rossi. Viene riportata una conversazione di Garofani. Frasi ascoltate "di straforo" durante "un incontro conviviale in un locale pubblico". Il consigliere viene descritto preoccupato del fatto che Giorgia Meloni, vincendo le politiche del 2027, arriverebbe poi al Quirinale. "Speriamo che cambi qualcosa prima delle prossime elezioni. Io credo nella Provvidenza, basterebbe una grande lista civica nazionale ma un anno e mezzo non è sufficiente. Ci vorrebbe uno scossone".

Tanto basta per provocare un piccolo terremoto. Mattarella, a Lucca, non sfiora l'argomento. Dal Colle si fa notare come, durante il suo mandato, il presidente abbia incaricato premier di tutti i generi, dal Conte gialloverde sovranista al Conte giallorosso fino alla Meloni a capo di una larga coalizione di centrodestra. L'unico non politico, Mario Draghi, mandato a Palazzo Chigi per risolvere l'emergenza Covid e quella economica, disponeva comunque di un'ampissima maggioranza. L'opposizione parla di intimidazione al presidente e chiede un'informativa urgente alla premier in Parlamento. "Parole inaccettabili quelle di Bignami - dice Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera - Fango. La Meloni deve prendere le distanze da affermazioni che rischiano di generare un conflitto senza precedenti". E per Stefano Patuanelli, capogruppo M5s - "la propaganda della destra non conosce confini". Secondo Giuseppe Conte si tratta di "un'arma di distrazione di massa, nel giorno in cui a Bruxelles la Commissione certifica che l'Italia è il fanalino di coda".

Ma dal centrodestra nessuna presa di distanza da Bignami, che si auto definisce "uomo libero, penso con la mia testa e non parlo per Giorgia". L'agguato al Colle? "Non l'ho citato, non mi premetterei mai. Aspetto ancora la smentita". Fazzolari lo difende: "Non si è riferito al Quirinale né rivolto il modo irrispettoso al capo dello Stato. Ha solo fatto notare che Garofani deve chiarire". Piuttosto "è grave l'attacco dem a Belpietro, si può rispondere o no, ma non pretendere di silenziare i giornalisti".

Lucio Malan, capogruppo FdI al Senato, offre "solidarietà al direttore di La Verità", che conferma "parola per parola" e definisce "istituzionalmente scorretta la replica del Colle". Forza Italia preferisce non entrare nella polemica. "Abbiamo la massima fiducia nei confronti del presidente della Repubblica e nella sua terzietà. Ha sempre dimostrato di essere super partes". E Bignami? "No comment".

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