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L'epidemia di esperti improvvisati

Quando comparve a marzo scorso in molti scrissero che era una psicosi collettiva, che il coronavirus non era più grave di un'influenza e non aveva senso fare incetta di mascherine e derrate alimentari.

L'epidemia di esperti improvvisati

Quando comparve a marzo scorso in molti scrissero che era una psicosi collettiva, che il coronavirus non era più grave di un'influenza e non aveva senso fare incetta di mascherine e derrate alimentari. Poi, la psicosi, sotto forma di paranoia, ha colpito due fazioni sempre più contrapposte: i minimizzatori e i catastrofisti, entrambi convinti di possedere le informazioni per definire la realtà.

I minimizzatori odiano le notizie preoccupanti e insultano chi esprime timori come i catastrofisti disprezzano ogni ipotesi che lascia intravedere la luce in fondo al tunnel, perché di realtà ne hanno costruita una che risponde al loro desiderio. La variante Omicron in due giorni si è trasformata dalla sconosciuta che spaventa il mondo a quella che forse indica l'avvicinarsi della conclusione della pandemia. La psicosi è generata da luminari, o presunti tali, che invece di limitarsi a comunicare ciò che è scientificamente dimostrato, imperversano su tv e carta stampata per dare opinioni che vengono smentite da fatti. L'informazione dovrebbe muoversi come fece con l'Isis e i suoi video di sgozzamenti, dovrebbe censurarli perché il fine non è la notizia ma terrorizzare la popolazione per accrescere la propria notorietà. Non è illegittimo pensare ad un complotto a scopo economico se il Ceo di Moderna dice che la variante Omicron bucherà il vaccino e ne servirà un altro a breve, mentre l'Oms e l'Iss dichiarano che non c'è alcuna certezza sia cosi.

Scienziati-opinionisti che sproloquiano e il palcoscenico fornito dai mass-media sono responsabili di una psicosi collettiva indotta da una situazione stressogena che ci mette a contatto con la paura della morte, della segregazione e della solitudine. Nunzia Schilirò, la vicequestore di Roma sospesa dalla professione per le sue dichiarazioni anti green pass è positiva al Covid-19. Scrive sui social: «Dall'esperienza della mia famiglia ho imparato che le terapie, se la persona colpita è in salute, possono essere un'arma per tramutare una malattia, che può essere tragica, in una situazione totalmente affrontabile».

Una dichiarazione grave perché rilasciata da una donna che dovrebbe avere presente il bene comune: c'è una fetta di popolazione affetta da patologie che non è sacrificabile per le opinioni di una vicequestore che parla a titolo personale di argomenti di cui sa poco o nulla.

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