Nell'elezione del prossimo presidente della Repubblica "da punto di vista politico è più opportuno che ci fossero tutti dentro, anche iL M5S" e Forza Italia. A dirlo è Matteo Renzi, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo.
Sul Quirinale il premier ricorda che Napolitano non si è ancora dimesso, ma si dice sicuro che l'elezione del prossimo Capo dello Stato arriverà alla quarta votazione. "Anche se ci fosse un accordo preventivo io dico che il voto buono è quello dal quarto in poi", ha detto, "Scommetto con lei che dal quarto lo eleggiamo. Al primo colpo, no. Dal quarto servono 505 voti. Non ci mettiamo sui primi tre voti con un nome a indebolirlo e impallinarlo". In particolare il segretario assicura che farà di tutto perché i "450 voti del Pd, che quasi da soli sono sufficienti ad avere la maggioranza, non stiano a giocare a Indovina chi e si preoccupino della rilevanza storica del momento". Poi aggiunge: "Cosa farò lo dico tra 15 giorni: sarà un percorso trasparente lo diremo a tutti".
Renzi è poi tornato sul decreto sui reati fiscali e sulla contestata norma cosiddetta "salva-Berlusconi". "L’ha scritta il Cdm su mia proposta", ammette, "L’ho scritta io, così come anche un’articolo che ha aumentato le pene rispetto al testo previsto dal Tesoro. Questa proposta di legge non solo non darebbe meno 16 mld di introiti, ma darebbe 16 mld per due. Non è vero che non andiamo a punire l’evasore, ma lo colpiamo due volte". Il premier ha poi spiegato di aver ritirato il provvedimento nella speranza che a febbraio, quando il Cavaliere avrà scontato la sua condanna, fosse possibile "una discussione civile". "E invece è ricominciata l’ossessione", ha detto Renzi, "Il fisco in Italia non funziona da 30 anni, fa schifo, e lo cambierò. Non mi interessano Silvio Berlusconi, mi interessano gli italiani, ma c’è chi vive nell’ossessione di Berlusconi. Il sistema fiscale italiano non funziona. Ho detto evitiamo che il fisco se la prenda per 5-10 mila euro con uno che sbaglia: lo facciamo pagare ma non gli facciamo un processo penale. Per le aziende: se paghi 10 milioni di tasse e sbagli per 100mila euro, non ti dico che la facciamo buona ma ti chiedo il doppio. Parto dal presupposto che tu non lo faccia con l’idea di frodare ma che sia un errore". Poi assicura: "Non cambieremo la legge Severino".
Parlando degli atttentato di Parigi, Renzi chiede una regia europea che si occupi del problema: "Non è il Trattato di Schengen il problema, magari bastasse immaginare che nemico è alla frontiera", ha detto il premier, "Colpendo Parigi si colpisce il cuore dell’Europa, siamo tutti feriti. Perché non si immagina di poter avere anche in Europa qualcosa in più oltre alla moneta unica? Dobbiamo andare sempre di più verso una intelligence unica".
Sull'allerta terrorismo nel Belpaese, invece, "non abbiamo segnali precisi e contingenti che portino l’Italia a essere considerato un paese con elevata probabilità di rischio attentati, ma ci muoviamo come se lo fossimo, abbiamo un elevato livello di allerta. La generazione di mio padre aveva i brigatisti per strada, quella di mio nonno aveva la guerra. La nostra generazione ha una situazione diversa
538em;">«verso la quale l’Italia è attrezza anche se non può dirsi al sicuro. Ma si deve avere coraggio: non possiamo perdere la nostra identità, avere paura di non uscire di casa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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