Roma Il governo giallorosso sembra essersi dimenticato dei militari, almeno stando a ciò che appare in una bozza della relazione tecnica del decreto legge Rilancio, il fantomatico provvedimento con cui l'esecutivo Conte intende riavviare l'economia dopo la fase 1 dell'emergenza sanitaria. Bozza finita nelle mani del Cocer Esercito, i cui delegati Pasquale Fico, Gennaro Galantuomo, Domenico Bilello, Giuseppe Scifo, Francesco Gentile e Antonino Duca ora scendono sul piede di guerra contro il premier, accusandolo di affossare l'Esercito italiano.
«Nelle quasi mille pagine - spiegano i rappresentanti militari - ogni dicastero ha messo il proprio marchio. Il decreto più che un rilancio sembra dare un colpo al cerchio e uno alla botte in stile democrazia cristiana di andreottiana memoria. E quelle che erano le perplessità e paure dei delegati del Cocer Esercito, si sono trasformate in drammatiche certezze: i soldati sono stati completamente dimenticati». Una situazione tutt'altro che nuova, visto che da oltre dieci anni la Difesa paga i tagli e le scelte scellerate di governi che l'hanno messa in secondo piano. Basti pensare alle politiche degli ex ministri Roberta Pinotti ed Elisabetta Trenta, improntate più a togliere che a costruire. L'attuale ministro Lorenzo Guerini da tempo sta provando a far capire ai colleghi che i militari svolgono un ruolo fondamentale per la vita del Paese. Basti vedere l'impegno che le Forze armate hanno messo nella gestione dell'emergenza Covid-19. Ma la parte pentastellata sembra pensare più ad altre priorità. Proprio il Giornale raccontò di come le scelte politiche avessero determinato l'assenza di risorse per le bollette di acqua e gas o per il carburante degli aerei dell'Aeronautica.
Adesso i delegati del Cocer Esercito ci vanno giù pesanti e chiedono un maggior impegno, almeno pari a quello che il governo pare voglia mettere per soddisfare le esigenze delle forze di polizia.
La richiesta del Viminale è infatti di un incremento di 13 milioni da destinare agli straordinari, per un totale di circa 46 milioni di euro. «Praticamente - spiegano i delegati dell'Esercito - il ministero dell'Interno mette nero su bianco che un terzo della forza degli operatori della pubblica sicurezza è impiegato nell'emergenza». L'Esercito sarebbe penalizzato.
Nella bozza si accenna infatti a «una richiesta di altri 500 uomini da impiegare, in aggiunta agli apparenti 7.303 marchiati con un mancata copertura finanziaria».
Secondo le dichiarazioni del sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi, i «soldati impiegati per l'emergenza sono 24.500». Finanziare soltanto l'impiego di 7.303 militari, spiegano i delegati del Cocer Esercito, «e lasciare che gli altri 17.179 gravino sul bilancio della Difesa, ormai martoriato dai continui tagli senza stanziamenti ad hoc, è una cosa deplorevole».
I soldati italiani, che in queste ore stanno pattugliando tutto il territorio nazionale e
dando sostegno alla popolazione, concludono, «lo stanno facendo a testa alta e con senso del dovere, quel valore che chi governa sembra aver dimenticato». E i loro rappresentanti chiedono maggior attenzione per il comparto.
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