Un renziano amico di Rutelli e Veltroni e una ex verde vicinissima a Beppe Grillo. Roma ha un nuovo vicesindaco, Luca Bergamo e un nuovo assessore all'Ambiente, Pinuccia Montanari. Tra i due litiganti, Grillo e Virginia Raggi, gode il Pd perché il nuovo vicesindaco di Roma attualmente assessore comunale alla Cultura è un veterano in Campidoglio dove entrò negli anni '90 consolidando uno stretto rapporto di collaborazione e di amicizia con il primo cittadino Francesco Rutelli. Dunque a volte ritornano visto che in caso di avviso di garanzia alla Raggi sarebbe Bergamo a sostituirla. Il nuovo numero due del Campidoglio ha sempre gravitato nell'area del centrosinistra come quando Giovanna Melandri, ministro delle Politiche giovanili per il secondo governo Prodi lo chiamò per dirigere l'Agenzia Nazionale per i giovani. Non solo. Nel dibattito interno alla sinistra per scegliere il candidato alla corsa alla poltrona del primo cittadino della Capitale venne fatto pure il suo nome. Bergamo non ha neppure mai fatto mistero delle sue simpatie per l'ex premier Matteo Renzi e infatti già la sua nomina come assessore alla Cultura aveva sollevato polemiche che non mancheranno ora che ha assunto il ruolo di vicesindaco. Il primo a fargli i complimenti infatti è il capogruppo regionale del Pd, Massimiliano Valeriani che ricorda di aver corso con lui alla comunali del 2006 con la lista L'Ulivo per Veltroni.
Lo scontro tra Grillo e la Raggi non è risolto ovviamente ma entrambi sanno che la fine dell'uno segnerebbe inevitabilmente anche il destino dell'altro. E dunque dopo 48 ore di «paura e delirio» in Campidoglio, il forfait dell'uomo che Grillo avrebbe voluto imporre come tutore della Raggi, Massimo Colomban, e il niet di Grillo ad Andrea Manzillo (prima scelta della Raggi che voleva il suo ex capo staff che ora è al Bilancio) la scelta è caduta su un uomo che già faceva parte della squadra del sindaco come voleva la Raggi, ma non inviso a Grillo.
Colomban ha declinato l'invito a ricoprire il ruolo di vicesindaco perché, ha spiegato, ha troppo da fare «per riorganizzare le partecipate». Oltre ovviamente al problema di non essere assolutamente gradito alla Raggi che ieri mattina ha sfoggiato disinvoltura davanti alle telecamere affermando di non sentirsi «commissariata». Il sindaco sollecitata dai giornalisti non ha voluto dare anticipazioni sulla sua scelta in caso le arrivasse un avviso di garanzia. «Valuterò al momento», ha tagliato corto.
L'altro ruolo chiave sarà ricoperto da Pinuccia Montanari dopo le dimissioni di Paola Muraro, raggiunta da un avviso di garanzia. La Montanari vicina al Movimento fin dalla nascita è stata assessore all'Ambiente e Città sostenibile di Reggio Emilia e fino al 2012 assessore ai Parchi storici e Decrescita di Genova. Subito dopo la nomina la Raggi ha elogiato la sua «grande esperienza nel settore» preziosa, ha detto il sindaco per «affrontare le sfide» come quella di «risanare Ama». La Montanari assicura una «grande sintonia» con la Raggi e annuncia un primo cambiamento: i rifiuti non si chiameranno rifiuti ma «materiali post-consumo».
E ad assicurare che a questo punto va tutto bene e che la guerra interna al Movimento è solo un'invenzione dei giornali è intervenuto il capogruppo M5S, Paolo Ferrara assicurando che le scelte sulle nomine sono state condivise: «Non c'è nessuna polemica».
Ma nella bufera del Campidoglio è stato trascinato anche Luigi Di Maio accusato di essere uno degli sponsor di Raffaele Marra ora agli arresti. Di Maio nega di aver mai garantito per Marra e annuncia querele per i media che hanno riportato questa ipotesi.
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