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La Raggi rimanda l'interrogatorio davanti ai pm sul caso Marra

La Raggi rimanda l'interrogatorio davanti ai pm sul caso Marra

Roma Nimen hao. Il week end di Virginia Raggi inizia con un saluto in lingua più o meno originale, rivolto alla comunità cinese che in piazza del Popolo festeggia l'inizio dell'anno del Gallo. Di certo dovrà essere più chiara quando sarà sentita dal pm Paolo Ielo per spiegare cosa è accaduto con la nomina a capo dei vigili di Renato Marra, fratello dell'ex capo del personale Raffaele, finito in carcere per corruzione. Sospettata di aver favorito la scalata al vertice della polizia municipale, Raggi è infatti accusata di falso e abuso in atti d'ufficio. L'interrogatorio, però, non si terrà domani, come inizialmente previsto ma alla fine della prossima settimana. Uno spostamento chiesto proprio dalla Raggi, tanto che c'è chi pensa che la sindaca stia valutando l'ipotesi del patteggiamento.

Negli ultimi giorni, intanto, la produzione del blog di Beppe Grillo non conosce soste: ma più che spiegare cosa sta accadendo in Campidoglio, i post si concentrano sul ruolo della stampa. Una scelta chiara, che a poco servirà nel confronto tra sindaca e magistrati. Le accuse la sindaca le conoscerà nel dettaglio domani. Il caso Renato Marra è stato analizzato in principio dall'Anac di Raffaele Cantone. E ascoltata da Mariarosa Turchi, responsabile anticorruzione del Comune di Roma, la sindaca aveva risposto: «Ho agito da sola». Poi sono usciti i messaggi tra Raggi e Raffaele Marra, dove i due sembrano chiaramente «discutere» della promozione del fratello. Se lei confermerà i dialoghi scritti su Telegram allora eviterà l'abuso in atti d'ufficio, ma non potrebbe più sostenere di aver agito da sola. Un'ammissione esplicita di aver dichiarato il falso in un atto pubblico, davanti all'Anticorruzione. Sarà questa la strategia scelta? Possibile, perché il «falso» significherebbe al massimo una richiesta di condanna a un anno e due mesi. Restando così fuori dai casi di «decadenza» previsti dalla Severino. Può bastare? No, perché anche in quel caso, con un rinvio a giudizio, tutto di fatto dipenderà dal volere di Grillo. Che in queste ore non lesina critiche alla Reggi. «Ora basta, Virginia ci ha stufato», ripete in privato. Ne ha parlato anche con Davide Casaleggio che ha però cercato di frenare le ire di Grillo. Poi ha passato il sabato pomeriggio dedicandosi a una delle sue grandi passioni: le immersioni.

Nulla da dire Casaleggio, è in un bel mare di guai.

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