Politica

"Il M5S non voti la fiducia al governo". Ora la Raggi sfida Conte

L'ex sindaco di Roma chiede la linea dura sul termovalorizzatore: "Il Movimento 5 Stelle deve essere coerente e votare no"

La Raggi sfida Conte: "Così il M5S non voti la fiducia al governo"

Parte dei Cinque Stelle sembra essere tornato alle origini. C'è infatti chi vuole tornare in guerra su temi storici dimenticati da tempo. Forse, però, queste frange più oltranziste dimenticano che ad oggi il movimento fa parte di un governo, quello guidato da Mario Draghi, per cui continuano a votare la fiducia pur di non perdere i posti all'interno dell'esecutivo. Eppure c'è chi non esclude di percorrere la strada che porta a decisioni drastiche, come quella indicata da Virginia Raggi. L'ex sindaco di Roma ha, infatti, invitato il M5S a non dare il via libera in Aula se il governo dovesse porre la fiducia sul decreto Aiuti, che nei fatti spiana la strada al termovalorizzatore.

Quella della Raggi può essere vista come una sorta di sfida all'indirizzo di Giuseppe Conte, che soprattutto negli ultimi mesi si è appiattito sulle posizioni del Partito democratico e del governo Draghi. Le conseguenze sono chiare a tutti: un Movimento annacquato e privo di una forte identità politica, oltre che dotato di una scarsa leadership. Ecco perché l'ex sindaco della Capitale ritiene che i 5 Stelle debbano essere coerenti e votare "no" se ci dovesse essere la fiducia: "Ovviamente. La coerenza per me è un valore".

Comunque la Raggi, intervistata da La Repubblica, ritiene che alla fine il governo non metterà la fiducia: a suo giudizio ci sarà un compromesso, una mediazione che consentirà al decreto di essere approvato "col plauso di tutti". Il tema però rimane legato all'articolo sui poteri speciali che vengono riconosciuti al sindaco di Roma che però, secondo i 5 Stelle, farebbe da pioniere alla realizzazione del termovalorizzatore nella Capitale tanto voluto da Roberto Gualtieri.

La Raggi non si dice contraria al riconoscimento dei poteri speciali al primo cittadino di Roma, ma esprime una netta contrarietà al concetto dell'inceneritore con cui "si torna indietro di 30 anni" e si rendono vane "le modifiche costituzionali appena votate per l'ambiente". Per questo l'ex sindaco della Capitale ha ribadito ai gruppi del M5S in Aula quanto sia fondamentale che passi un correttivo in tal senso. "Ci sono diverse tecniche per trattare i rifiuti senza bruciarli", sostiene la Raggi.

Tra le fila del Movimento si è registrata una spaccatura di non poco conto. I gruppi capitolini del Movimento 5 Stelle e della Lista Civica Raggi hanno avviato una raccolta firme per bloccare la nascita del termovalorizzatore nella Capitale.

C'è un però: la grillina Roberta Lombardi, assessore alla Transizione ecologica in Regione Lazio, ha parlato di "iniziativa non concordata" e ha lanciato una frecciatina dichiarando che "c'è chi vuole essere ricordato per il no e basta e c'è chi lavora per il sì al futuro".

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