Raggi stressata cancella gli impegni Grillo zittisce i critici: fatevi un partito

La sindaca parte per la montagna. Il leader attacca i fuoriusciti

Jacopo Granzotto

Roma È reduce da un mancamento per stress la sindaca Virginia Raggi. Secondo i medici del san Filippo Neri è troppo magra: che ingrassi. E così, oltre a prescriverle calorie in aggiunta, le hanno anche consigliato di staccare la spina. Invito recepito. Raggi e famiglia partono con gli sci e scarponi, destinazione Trentino. Ritorno fissato per venerdì sera, in tempo per indossare la fascia comunale in occasione delle celebrazioni dell'Ue. Il cruciale dibattito sulla crisi politica che ha portato al cambio dell'assessore Paolo Berdini (già saltato la settimana scorsa per la trasferta americana e per il maltempo) e, quello sul fantomatico nuovo stadio della Roma vanno a farsi benedire. Tocca al vicesindaco Luca Bergamo tenere le redini. E spiegare all'americano che anche stavolta, la sindaca non partecipa al dibattito sul plastico.

Sbotta la capogruppo Pd Michela Di Biase, che si fa portavoce del dissenso generale: «L'annunciato riposo della sindaca Raggi per i prossimi giorni è un grave sgarbo istituzionale, per il modo in cui viene comunicata la sua assenza nella seduta dell'Assemblea Capitolina di domani 21 marzo e di quella di giovedì 23. Si tratta di due riunioni cruciali: la prima la riguarda direttamente per le vicende giudiziarie a suo carico, la seconda invece attiene al nuovo progetto dello Stadio. Da mesi attendiamo in aula un chiarimento sui fatti, saliti agli onori della cronaca, che hanno interessato il suo staff e la stessa giunta. L'audizione sull'argomento è iscritta all'ordine del giorno della seduta dell'assemblea capitolina di domani (oggi, ndr). È l'annuncio della Raggi di un break di riposo a partire da oggi è un modo del tutto anomalo e poco istituzionale di informare della sua assenza i consiglieri comunali. Chiediamo, pertanto, al presidente dell'assemblea Marcello De Vito l'immediato aggiornamento della seduta straordinaria e la convocazione di una riunione dei capigruppo per fissare una nuova data con l'audizione della sindaca». Prima o poi gli toccherà.

Momento delicato per Raggi e per tutto il Movimento Cinque Stelle. Troppa confusione ideologica, troppi dissensi per un movimento da sempre allineato al grande capo. Non c'è tempo da perdere visto che ogni giorno i suoi danno l'idea di sprofondare nelle sabbie mobili dei Palazzi romani. E così Beppe Grillo torna ad alzare la voce. L'occasione è una risposta a un cronista sui recenti fatti di Genova dove, alla vincitrice delle comunarie Marika Cassimatis, Grillo ha deciso di revocare l'uso del simbolo del movimento.

«Dobbiamo intenderci bene su che cos'è la democrazia - spiega il fondatore del movimento Cinque Stelle - Una democrazia senza regole non è certo una democrazia. Noi abbiamo le nostre, io sono il garante e le faccio rispettare. Chi non è d'accordo si faccia un suo partito». Un altro. Come se non ci fosse bisogno dell'invito.

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