La Rai molla Matteo. "Ormai è il megafono dei frondisti dem"

L'intervista a Michele Anzaldi

La Rai molla Matteo. "Ormai è il megafono dei frondisti dem"

Dalla Rai renziana alla Rai antirenziana? A Viale Mazzini si registra ogni minimo spostamento d'aria, figuriamoci una scissione nel partito di governo. Ma se l'azienda resta in attesa RaiTre sembra già riposizionata. Ne è straconvinto Michele Anzaldi, renzianissimo deputato della Vigilanza. «Basta guardare gli ospiti dei programmi di approfondimento rimasti in Rai».

Lei ha un elenco dettagliato.

«Guardi, domenica dalla Annunziata c'era Pier Luigi Bersani, che non ha neanche parlato all'assemblea del Pd ma ha avuto venti minuti tutti suoi sul servizio pubblico. Poi ieri a Carta bianca c'erano Enrico Rossi e Francesco Boccia, poi la sera da Iacona faccia a faccia con Gianni Cuperlo, e stasera per la prima puntata del nuovo talk show in prima serata sempre della Berlinguer, chi è l'ospite unico? Massimo D'Alema. La vera notizia dell'assemblea Pd, cioè le dimissioni di Renzi da segretario del primo partito italiano, in un Paese dove non si dimette mai nessuno, non viene data dalla Rai. Che invece è tutta impegnata a dare spazio alla minoranza Pd».

La Rai si è già buttata a sinistra e ha mollato Renzi?

«Ma non è mai stata renziana, la minoranza Pd ha sempre avuto lo stesso spazio della maggioranza, mentre dovrebbe averne meno visto che è minoranza. Un ospite loro e due noi. Ma se lei vede gli ospiti della Berlinguer nelle ultime due settimane, nel pieno del dibattito congressuale tra direzione e assemblea, su sette ospiti totali del Pd ben 5 sono stati della minoranza».

La Berlinguer è sempre stata schierata con la sinistra Pd.

«Sì, e non è mai stata smentita la voce che lei potrebbe candidarsi alla segreteria Pd. Ci potrebbe essere anche un conflitto di interessi. Quello che stupisce è l'assenza totale del direttore generale della Rai e del direttore di RaiTre».

Cioè di Campo Dall'Orto e della Bignardi, che dovrebbero essere dalla parte vostra, visto che li ha scelti Renzi.

«No, il Pd ha scelto Dall'Orto, per il curriculum tv. Poi la Bignardi l'ha scelta lui.

La prova che non sono renziani è RaiTre, ormai megafono della minoranza Pd. Oggi agli abusi hanno aggiunto la disinformazione. Non si può andare avanti così, bisogna cambiare pagina. E se i vertici non sono capaci di garantire informazione equilibrata, deve intervenire l'Agcom. Che aspetta?».

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